Rassegna Stampa
rassegna stampa
AdnKronos Salute
Campagna di informazione 'Io non vado con il primo che capita' per cittadini e petizione a istituzioni
La figura del medico di famiglia, così come lo conosciamo, con il suo rapporto di fiducia e diretto con il cittadino "rischia di estinguersi". Colpa della volontà delle Regioni di riorganizzare la medicina generale in maniera burocratica, con medici 'commissariati' costretti a rispondere ai pazienti in base alle limitazioni imposte più che alla scelta 'in scienza e coscienza'.
Questa, in sintesi, la denuncia della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) che hanno presentato oggi a Roma le iniziative del loro maggio 'caldo' che prevede, oltre all'annunciato sciopero del 19, anche una campagna di informazione per i cittadini: 'Io non vado col primo che capita Il mio medico di famiglia lo scelgo io. Campagna contro l'abolizione del medico di famiglia', una petizione alle istituzioni competenti e diverse altre iniziative.
"Non ci mobilitiamo per ragioni meramente contrattuali - ha spiegato il segretario nazionale della Federazione, Giacomo Milillo, presentando alla stampa le iniziative di protesta - non chiediamo nuove risorse e nemmeno che la convenzione si chiuda subito. Come medici possiamo benissimo sopravvivere senza un immediato rinnovo del contratto. Ma io non firmerò mai una convenzione che apra la strada alla possibilità di abolire il medico di famiglia, trasformandolo in un mero esecutore di direttive aziendali. Alla medicina di famiglia tutto questo non serve. E' necessaria invece una riorganizzazione che abbia la capacità e l'obiettivo di rispondere efficacemente alle domande di salute dell'assistito. E il rapporto di fiducia medico-paziente è imprescindibile per garantire cure primarie di qualità".I medici coinvolgeranno i pazienti 'tappezzando' le maggiori città italiane di manifesti per informare i cittadini sulle ragioni della protesta. Oltre allo slogan - "Io non vado col primo che capita" - sulle affissioni si leggerà "Noi medici non chiediamo aumenti di stipendio. Chiediamo migliori condizioni di organizzazione del lavoro per poterti assistere meglio. Vogliamo: meno burocrazia, mantenimento del tuo diritto di sceglierti il medico di fiducia, una reale continuità dell'assistenza garantita in collaborazione con gli altri colleghi, attrezzature e personale medico
per offrirti prestazioni che ora devi aspettare per mesi. Perché le Regioni dicono no e bloccano la Convenzione?".
La protesta entra nel vivo domani e domenica con la manifestazione 'Studi aperti'. Alcuni ambulatori, nelle varie province italiane, saranno aperti e i medici esporranno cartelli e distribuiranno materiale informativo per illustrare ai pazienti quali sono i rischi che sta correndo la medicina generale e il servizio sanitario nazionale. L'iniziativa sarà replicata il 23 e 24 maggio. Durante lo sciopero nazionale del 19 maggio, invece, gli studi dei medici di famiglia saranno chiusi dalle 8 alle 20, ma verranno comunque garantite le prestazioni indispensabili: visite domiciliari urgenti, in assistenza programmata a pazienti terminali, prestazioni di assistenza domiciliare integrata (Adi) e le ulteriori prestazioni definite nell'ambito degli Accordi regionali. Si fermeranno anche i medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) dalle 20 alle 24, garantendo le prestazioni indispensabili.
"Protestiamo - ricorda il vicesegretario Fimmg Silvestro Scotti - contro lo stallo delle trattative per il rinnovo della Convenzione e in particolare contro l'atteggiamento della Conferenza delle Regioni che impedisce di fatto che sia avviata la necessaria riorganizzazione della medicina generale e si creino i presupposti indispensabili per migliorare l'assistenza ai nostri pazienti".
19 maggio 2015 ore 14.00
Esecutivo Nazionale Fimmg in diretta con medici e cittadini
|
LE RAGIONI DELLA PROTESTA
I MMG RICEVONO IL SOSTEGNO DI:
|