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Abolizione difficile
Primo passo, dopo una pausa di oltre due anni, per introdurre una riforma del sistema dei ticket. Oggi è previsto un primo incontro al ministero della Salute per arrivare ad una revisione. Le parti, Regioni e Ministero della Salute, consapevoli che il percorso avrà i suoi ostacoli, non prevedono per domani un incontro risolutivo. «Il tema è dare attuazione a un articolo del Patto della salute che dice che è necessaria una revisione del tema della partecipazione alla spesa sanitaria per evitare che ci sia una barriera all'accesso dei servizi considerando le condizioni reddituali», spiega all'ANSA il coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Antonio Saitta, assessore in Piemonte. Era stato già istituito un gruppo misto nel 2014 tra Regioni, ministero della Salute, dell'Economia, Agenas ed altri interlocutori per una revisione dei ticket, «ma è rimasto su un binario morto. Lo dobbiamo riprendere con gli obiettivi del Patto per la salute e definire una data entro la quale concludere il lavoro». Dunque le Regioni vogliono riprendere il lavoro che è stato fatto, definire gli obiettivi e portarlo a termine. «Vogliamo la semplificazione, l'omogeneizzazione e la tutela dei più deboli. Vedremo concretamente con quali modalità da domani», sintetizza Saitta. L'ipotesi di una totale abolizione dei ticket, suscita perplessità sul fronte delle Regioni. «Occorrono risorse per poter finanziare l'abolizione questo ha effetti sul sistema sanitario, il tema è non solo nostro ma anche del Governo. Tutte le operazioni di contenimento della spesa le stiamo concentrando in generale verso il miglioramento del sistema sanitario». «Intanto da domani discutiamo, bisogna verificare la praticabilità delle ipotesi in campo e arrivare ad una conclusione. Partiamo dall'articolo 8 del Patto per la salute», conclude l'assessore. I ticket valgono tre miliardi sui 113 del Fondo sanitario nazionale. La misura era stata introdotta negli anni '80. Circa 1,4 miliardi di euro sborsati dagli italiani nel 2015 per i ticket, a cui si aggiungono 1,1 miliardi per l'intramoenia. Tre al momento le possibili strade percorribili già indicate da ministro della Salute Lorenzin: una revisione della compartecipazione alla spesa, ovvero i ticket, sulla base dei componenti familiari o della perdita del lavoro, ma a parità di gettito; un recupero di risorse attraverso la Spending review che consenta, eliminando gli sprechi, di immettere più fondi nel sistema, con il risultato di arrivare all'abolizione dei ticket; una revisione delle modalità di raccolta dei ticket con una formula più proporzionale al reddito, vincolando le risorse alle fasce fragili e in difficoltà.
Fonte Ansa