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Lo aveva annunciato la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa il giorno dopo il consiglio dei ministri, lo confermano le bozze della manovra: per il 2023 la Sanità avrà 2 miliardi in più. Questo significa che il Fondo sanitario nazionale - quello che distribuisce le risorse alle Regioni per pagare le cure agli italiani - salirà il prossimo anno a 128 miliardi (4 miliardi in più rispetto a quest'anno).
Un mini aumento che vale neanche il 2% del Fondo che però sarà assorbito in gran parte dal caro bollette degli ospedali che certo non possono spegnere la luce o i macchinari: dei 2 miliardi in più stanziati dalla legge di bilancio infatti una fetta importante di 1,4 miliardi «è destinata a contribuire a far fronte ai maggiori costi determinati dall'aumento dei prezzi delle fonti energetiche».
Si tratta di una boccata d'ossigeno per le Regioni alle prese anche con la copertura degli extra costi per il Covid che ha presentato un conto molto salato. Ma questo significa che per la Sanità del prossimo anno alle prese con il recupero delle cure dopo lo tsunami della pandemia resteranno le briciole – 600 milioni - che non coprono nemmeno l'inflazione.
La manovra prevede in ogni caso lo stanziamento di ulteriori 2 miliardi a partire dal 2024 che porta così il Fondo sanitario nazionale a quota 130 miliardi. E proprio dal 2024 – come anticipato dal Sole 24 ore del 18 novembre - scatterà anche il potenziamento dell'indennità (a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale) per medici e infermieri che lavorano nei pronto soccorso: i soldi in più saranno assegnati «nell'ambito dei rispettivi contratti collettivi di lavoro, nei limiti degli importi annui lordi di 60 milioni di euro per la dirigenza medica e di 140 milioni di euro per il personale del comparto sanità in ragione dell'effettiva presenza in servizio, con decorrenza dal 1° gennaio 2024».
Il fondo per premiare chi lavora nei pronto soccorso dove da anni si assiste a una fuga dei sanitari che scappano da stress e orari massacranti era stato costituito dall'ex ministro della Salute Speranza con 90 milioni e ora viene potenziato dal suo successore Orazio Schillaci che così dà un primo segnale al personale sanitario dopo oltre due anni di Covid.
Oltre a queste due misure per la Sanità non c’è molto di più: da segnalare i 650 milioni di euro per il 2023 per finanziare il fondo presso il ministero della Salute destinato all'acquisto dei vaccini e dei farmaci per la cura dei pazienti con Covid. La bozza della legge di bilancio stanzia anche 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 che sono destinati a «dare attuazione alle misure e agli interventi previsti nel Piano di contrasto all'Antimicrobico-Resistenza», quella che diversi osservatori preannunciano come la possibile nuova pandemia. Il piano è al momento all'esame della Conferenza Stato Regioni
Viene poi riconosciuta, a decorrere dal 1° marzo 2023, una remunerazione aggiuntiva in favore delle farmacie per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale, nei limiti dell'importo di 150 milioni su base annua. Questa stessa misura era stata già introdotta in via sperimentale dal 2021. Infine c'è una misura che riguarda gli specializzandi in medicina e che prevede che possa salire dall'80% al 90% la quota che il ministero dell'Economia può anticipare all'università per la retribuzione dei giovani laureati in medicina che si stanno specializzando.
Fonte: IL SOLE 24 ORE