news
.
Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La violenza contro le donne rappresenta un problema di sanità pubblica, oltre che una violazione dei diritti umani, che assume contorni sempre più ampi. Solo quest’anno, sono ben 104 le donne uccise ad oggi in Italia. 4 in più dell’intero 2021.
Dobbiamo affrontare un problema culturale e sociale che ha radici profonde ma può essere prevenuto con un intervento trasversale e costante su più livelli: politico, sociale, economico, legislativo, giuridico e sanitario.
I medici di medicina generale sono ben consapevoli del delicato ruolo che possono svolgere visto che, come sottolineato nella Relazione finale sull'attività della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, “Elemento caratterizzante la relazione medico di medicina generale-paziente è il rapporto di fiducia, che porta nel tempo alla conoscenza non solo degli aspetti clinici e assistenziali ma anche sociali ed economici del paziente e del nucleo familiare cui appartiene.” I Medici di Medicina Generale “possono svolgere un ruolo fondamentale non solo nel trattamento delle più evidenti conseguenze degli atti di violenza, ma anche nel riuscire a intercettare i segnali di allarme che possono far sospettare una violenza e identificare situazioni di rischio particolari riguardanti i soggetti più deboli, come le donne disabili e le donne anziane.”
Spesso fra gli assistiti di un MMG risultano non solo interi nuclei familiari, ma diverse generazioni della stessa famiglia. Famiglia che sempre più spesso è il luogo dove vengono maggiormente perpetrate le violenze di genere. Motivo per cui può rientrare nella responsabilità assistenziale dello stesso MMG non solo la vittima, ma anche il suo carnefice e i figli, in molti casi spettatori innocenti di tali violenze.
Nell’ultima indagine che abbiamo svolto tra i MMG, proprio in occasione dell’audizione di FIMMG presso la Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, è emerso che:
Di seguito i principali supporti istituzionali a cui indirizzare le pazienti.
Il 1522 è stato attivato nel 2006 dal Dipartimento per le Pari Opportunità con l’obbiettivo per sviluppare azione di contrasto del fenomeno della violenza intra ed extra familiare e dello stalking, con assoluta garanzia di anonimato.
Il 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno.
Ma anche attraverso
grazie ai quali è possibile chattare con le operatrici dedicate al servizio che forniscono una prima risposta ai bisogni delle vittime di violenza di genere e stalking, offrendo informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale ed inseriti nella mappatura ufficiale della Presidenza del Consiglio – Dipartimento Pari Opportunità.
|