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"A Natale vedremo aumento tra gli adulti suscettibili, perché non vaccinati e perché non hanno avuto l'influenza negli ultimi due anni"
Un'epidemia perfetta di nome Australiana. Silvestro Scotti (Fimmg): "A Natale vedremo aumento tra gli adulti suscettibili, perché non vaccinati e perché non hanno avuto l'influenza negli ultimi due anni"
Un'epidemia influenzale come quella di quest'anno non si vedeva da tempo. La curva dell'incidenza calcolata dall'Istituto superiore di sanità fa comprendere come la malattia stagionale sia arrivata in anticipo e soprattutto abbia già colpito un numero di persone superiore al massimo raggiunto negli anni recenti. A venerdì scorso l'avevano presa più di 3,5 milioni di italiani e per domani, quando uscirà il nuovo report, ci si aspetta che il numero cresca di almeno un altro milione di casi. «Stiamo vivendo una stagione influenzale tra le più intense degli ultimi 15 anni, registriamo un numero di casi enorme», spiega Walter Ricciardi, ordinario di Igiene alla Cattolica di Roma. L'influenza negli ultimi due anni praticamente era scomparsa, anche grazie all'uso delle mascherine e al rispetto delle regole sul distanziamento legate al Covid.
A rendere molto complicato l'inverno c'è anche la presenza, insieme all'influenza australiana, del Covid. La pandemia colpisce meno di un tempo e nella gran parte dei casi provoca una malattia poco pesante, ma comunque quando incontra persone fragili è pericolosa e ci sono ancora ricoveri (in leggera crescita) e decessi. Questo ovviamente aumenta la pressione sul sistema sanitario. Ma, se si guardano i bambini e gli over 65, c'è anche un altro virus pericoloso che circola, è quello respiratorio sinciziale (Rsv). Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattia, da giorni mette in guardia: «I dati di tutta Europa mostrano un alto rischio per i sistemi sanitari di essere sottoposti a pressioni severe a causa del sovrapporsi dei virus».
I pediatri segnalano che nelle terapie intensive italiane ci sono ricoveri per bronchioliti provocate proprio dal virus sinciziale. In questo periodo, dicono sempre i dati dell'Istituto superiore di sanità, l'incidenza più alta della malattia stagionale è tra i bambini da 0 a 4 anni. Seguono quelli da 5 a 14 anni. Gli adulti quindi sono meno colpiti. «Come ogni anno, a Natale i bambini in età scolare porteranno la malattia nelle famiglie e così a gennaio vedremo una crescita di casi tra gli adulti: il meccanismo ormai lo conosciamo bene», spiega Silvestro Scotti, il segretario del sindacato dei medici di famiglia Fimmg. «Nelle riunioni familiari ci saranno anche soggetti fragili, come i nonni. Comunque osserveremo un aumento tra gli adulti suscettibili perché non vaccinati e perché non hanno avuto l'influenza negli ultimi due anni».
Sempre secondo il medico sarà importante osservare quanto durerà il plateau della curva, cioè il periodo di massima incidenza. Influenza, sindromi parainfluenzali e Covid, fanno crescere la domanda alle farmacie. Le carenze di medicinali che si erano manifestate già all'inizio di autunno si sono così accentuate.
«Ci sono problemi con antipiretici, antinfiammatori e antibiotici. Soprattutto nelle formulazioni per bambini ma non solo», dice Crescenzo Cinquegrana, della Gaucci spa, uno dei principali grossisti del Centro-Sud. «Non avevamo mai visto una situazione così critica». Il presidente di Federfarma, Marco Cossolo, chiede ai farmacisti di «lavorare sui dosaggi per rispondere comunque ai clienti. Ad esempio al posto degli sciroppi si possono usare buste orosolubili o formulazioni liquide. Per gli adulti puntiamo sugli equivalenti. È necessario girare un po' tra i distributori ma poi si trovano. Lavorando così non mandiamo via le persone senza antinfiammatori o antifebbrili».
Nessun pronto soccorso italiano è risparmiato dall'assalto dei pazienti. Da Nord a Sud, soprattutto nei weekend, si vedono file di ambulanze fuori dai dipartimenti di emergenza e code di malati all'interno. A volte ci vogliono ore, ma anche uno o due giorni, prima di trovare un letto a chi deve essere ricoverato. La tempesta perfetta nasce dalla grande domanda di chi ha l'influenza, tra i quali tantissimi sono bambini, e finisce in ospedale perché non trova risposte sul territorio. «Ma torniamo a vedere molti casi di Covid, anche se di questa malattia non si parla quasi più», dice Fabio De Iaco, che lavora a Torino ed è presidente della Simeu, la società scientifica dell'emergenza.
Altro fattore decisivo è la carenza dei medici nei pronto soccorso, ormai strutturale. «Segnaliamo questo problema da tanto tempo, un dicembre come questo era assolutamente prevedibile». I medici di famiglia spiegano che negli ultimi giorni c'è una corsa delle persone per farsi il vaccino contro l'influenza. La grande diffusione della malattia, arrivata in anticipo, desta grande preoccupazione anche tra chi quest'anno pensava di non sottoporsi alla somministrazione. Ci vogliono due settimane prima di ottenere la protezione dal virus.
La campagna non è finita in nessuna Regione e quindi i dati di copertura non sono ancora altissimi, anche se sono in crescita proprio nell'ultimo periodo. Il vaccino è raccomandato agli anziani, ai fragili e ad alcune categorie di lavoratori. «La diffusione del vaccino antinfluenzale tra il personale sanitario però è ancora bassa», dice Giovanni Migliore, presidente di Fiaso, la federazione delle Asl. La campagna della quarta dose anti Covid, intanto, si è praticamente fermata da alcuni giorni.
Fonte: LA REPUBBLICA