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"Noi in pensione a 72 anni? Positivo anche per giovani"
Sanità: medici famiglia: "Noi in pensione a 72 anni? Positivo anche per giovani". Scotti (Fimmg): "Sembra un paradosso ma non lo è, non si toglie spazio a nuove generazioni ma si aiuta a finanziare la previdenza"
"La pensione, su base volontaria, per i medici di famiglia a 72 anni, avrebbe più di un elemento favorevole. E per quanto possa sembrare un paradosso, sarebbe utile anche per i giovani professionisti sul piano previdenziale". Lo spiega all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), sulla possibilità di un aumento dell'età pensionabile dei camici bianchi "limitata a noi che abbiamo un rapporto di convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Non parliamo di professionisti dipendenti del Ssn", precisa, sottolineando che "questa potrebbe essere la strada di un emendamento in merito nel Milleproroghe".
La pensione a 72 anni per la medicina generale significherebbe innanzitutto che, "volontariamente e non sottraendo posti ai giovani - puntualizza Scotti - si riesce guadagnare un po' di tempo rispetto alla carenza di professionisti nelle zone disagiate. In secondo luogo, se questo accade in maniera più allargata, si può avere un effetto positivo sui prossimi anni, in relazione agli equilibri previdenziali". Tutto questo è utile per il giovani "che oggi, in media, versano contributi maggiori, rispetto a quanto facevano in passato i loro colleghi più anziani, per avere una media di rendimento minore. Il contributo che verserebbero gli anziani ritardando la loro pensione ridurrebbe il rischio di aumento del versamento previdenziale futuro dei giovani".
"Lo sbilanciamento attuale tra medici di famiglia in entrata e in uscita - conclude - è di 10mila professionisti. Sul piano previdenziale è difficile da sostenere se le cose restano così come stanno".
Fonte: ADN KRONOS