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All'assessore Gratarola: "Prescrizioni inappropriate? Si offende una categoria"
Scoppia la guerra tra i medici di famiglia e l'assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola, alla vigilia dell'approvazione in giunta, oggi, del nuovo Piano socio sanitario, dove proprio i medici di famiglia rappresentano uno dei cardini della riorganizzazione della medicina territoriale e, dunque, uno dei principali alleati della Regione, e dell'assessore, per riuscire a mettere a terra la riforma.
A dare fuoco alle polveri è stato l'assessore Gratarola che, rispondendo ad una interrogazione in consiglio regionale del consigliere Gianni Pastorino, Linea Condivisa, ha denunciato che «il 30% delle prescrizioni di esami e terapie sono inappropriate», cioè prescritte senza reale necessità, e questa sarebbe una delle cause dell'intaso delle liste di attesa in Liguria.
Ieri, incendiaria come un meteorite, è arrivata la risposta dei medici di famiglia sotto forma di lettera aperta proprio all'assessore Gratarola: «Apprendiamo con stupore e sgomento che per lei il 30% delle 200mila prestazioni strumentali offerte dalla Regione Liguria annualmente sarebbero prescritte in maniera inappropriata dai medici di medicina generale», scrive la Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia, con la penna del suo coordinatore regionale, Andrea Stimamiglio. Che rispedisce al mittente l'accusa e anzi punta il dito sui numeri: «Questi dati indicano che, allora, in tutta la regione nel 2022 sono state offerti ai liguri solo 200mila esami di diagnostica per immagini, cioè 0,12 prestazioni per ligure». E accusa dunque la Regione di alimentare le liste d'attesa, non fornendo un'adeguata risposta alla domanda di visite ed esami: «In Regioni vicine, l'offerta è di almeno 0,5 prestazioni, per abitante, all'anno. Ecco perché - affonda Stimamiglio - i pazienti esigono che sia indicata l'urgenza sulla ricetta».
Stimamiglio denuncia di aver chiesto invano, a diversi assessori, negli ultimi anni, «che sul sito della Regione Liguria sia pubblicata, presidio per presidio, giorno per giorno, l'offerta di ogni esame: è diritto di ogni ligure conoscere nel dettaglio quali e quante prestazioni si mettono a sua disposizione».
I medici sono sul piede di guerra, si sentono «insultati» dalle parole dell'assessore, «una categoria che lavora più di 10 ore al giorno - scrive nella lettera - contattata quotidianamente da 50mila pazienti, dato facilmente desumibile dal numero di ricette risultanti sui server regionali».
L'assessore Gratarola risponde, riga per riga, ai medici di base, innanzitutto sparecchiando il campo da ombre di accuse rivolte alla categoria sull'alto numero di prestazioni «inappropriate», spiegando che il 30% di esse è una valutazione desunta da uno studio dell'Università di Milano, riportato da Repubblica, e ripreso dal ministero della Salute, e poi sposta il mirino sui pazienti: «Dire che ho insultato i medici di medicina generale è infondato - dice - anzi in consiglio ho evidenziato come essi siano vittime di pressioni da parte dell'utenza nelle richieste di prescrizione, subendo ripetute domande per forzare il codice di priorità, per prestazioni più veloci».
Poi l'assessore ribalta i numeri proprio sull'erogazione di assistenza assicurata ai liguri: «Le prestazioni del sistema sanitario regionale all'anno per abitante in Liguria sono molto al di sopra dello 0,5 che indicate come modello di altre Regioni visto che sono passate da 0,85 a 0,90 nell'ultimo anno snocciola Gratarola ai medici - e il dato delle 200mila prestazioni si riferisce all'incremento di quelle di medicina specialistica erogate nell'ultimo anno dal servizio sanitario regionale. Le prestazioni di specialistica ambulatoriale, al netto dei tamponi, sono 6.826.246 nel 2021 e 7.080.681 nel 2022 con un incremento di 254.435. Per la diagnostica strumentale (come Tac, Rnm) l'incremento nell'ultimo anno è stato di circa 80mila».
Fonte: LA REPUBBLICA - GENOVA