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Stimamiglio (FIMMG): manca coordinamento con hub e farmacie
Il rischio è che rimangano in frigo, a scadere, almeno 34.000 dosi di vaccino. Il che vuol dire avanzare e sprecare il 20% della dotazione annuale per fermare l'influenza. L'allarme viene lanciato da Andrea Stimamiglio, segretario ligure della Fimmg, i medici di famiglia, che a un mese dal termine della campagna vaccinale, non riescono più a far quadrare i conti. «Colpa di svariati motivi, in primis quello del mancato coordinamento tra noi, le farmacie e gli hub che avrebbe dovuto fare la Regione». Quest'anno i medici di famiglia avevano ordinato 170 mila dosi, un numero identico a quello dell'anno scorso quando c'era stato il boom delle prenotazioni rispetto al 2019, che si erano fermate a 125.000. «Storicamente ci manteniamo su numeri più bassi - spiega -, ma dopo l'impennata del 2020 quando la gente si vaccinava in preda alla disperazione perché pensava che fosse un'arma in attesa del vaccino per il Covid, la situazione è totalmente cambiata». Gli studi da qualche giorno cominciano a svuotarsi. «Avendo la possibilità di fare l'antinfluenzale in concomitanza con quello per il Covid, diverse persone hanno preferito gli hub, che invece di invitarli a venire da noi sapendo che li abbiamo sempre seguiti e c'è una montagna di dosi, non l'hanno fatto. Alcuni hanno scelto le farmacie sotto casa, inoltre ho ricevuto telefonate di pazienti che l'anno scorso si erano vaccinati e che quest'anno vogliono "saltare" dicendo che ormai hanno fatto quello per il Covid non capendo che i due vaccini sono diversi e non c'entrano nulla l'uno con l'altro. Al momento, quello che vediamo è la forte diminuzione dei vecchi pazienti che si stanno rivolgendo alle farmacie». È una situazione con luci e ombre». «Da un lato la Regione ha fatto bene ad anticipare la campagna antinfluenzale, dall'altro avrebbe dovuto impiegare le farmacie per i nuovi vaccinati, non quelli vecchi che venivano da noi e che stiamo perdendo, perché dietro l'angolo c'è il rischio di buttare il 20% delle dosi».
Fonte La Repubblica