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a Ginevra il futuro dell'OMS
“Questa 75esima Assemblea dell’Oms prepara un nuovo scenario pandemico lanciando così il messaggio che il mondo è destinato a un altro fallimento”.
Nicoletta Dentico, responsabile del programma di salute globale della 'Society for international development (SID)', partecipa all’appuntamento tra i 194 Paesi chiamati a discutere su come affrontare future emergenze di sanità pubblica e mettere le basi del nuovo Trattato pandemico che dovrebbe essere pronto nel 2024.
Tra le proposte sul tavolo c'è anche quella di aumentare in modo considerevole i poteri dell’Organizzazione, erodendoli ai singoli Stati. Dentico fa parte di Who Watcht, un Osservatorio formato da Ong e movimenti per la salute di tutto il pianeta. “Dico che è già un'ammissione di fallimento – spiega all’AGI – perché la governance internazionale, i governi e le agenzie sanitarie dovrebbero evitare, attraverso la prevenzione e le procedure, che un focolaio diventi un’epidemia, com’è accaduto per il Covid. Invece sembra che questa sia ancora l’unica prospettiva possibile”.
L’idea di darsi nuove regole che sostituiscano quelle decise nel 1969 “arriva dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ed è un’iniziativa a cui hanno dato una forte spinta la Francia e la Germania, due Stati che, durante la pandemia, hanno supportato molto l’Oms anche dal punto di vista finanziario e ora vogliono capitalizzare il loro impegno in termini geopolitici”. In questa visione, l’Europa cerca di recuperare un ruolo da protagonista: “Mentre la Cina porta avanti la sua agenda con accordi bilaterali sui vaccini e gli Usa si sono ringalluzziti per Pfizer e Moderna, l’Europa, che era la prima produttrice di vaccini prima del Covid, cerca di recuperare posizioni attraverso questo Trattato. L’idea è quella di salvare il multilateralismo”.
Il problema, secondo l'esperta, è che “ci si avvicina a questo Trattato senza spiegare in cosa consista e perché non sarebbe stato meglio modificare il vecchio, il tutto senza passare da nessuna autocritica e col solo approccio di farmaci e vaccini, senza pensare alla prevenzione”.
“Non vengono rilevate questioni fondamentali – si legge in un articolo diffuso da Who Watch in queste ore – come le responsabilità dei Paesi nell’affrontare le emergenze. Non si parla per esempio del fatto che la struttura Covax, legata all’Oms, sarebbe responsabile di garantire un acceso equo ai vaccini ma non è riuscita ad assicurarlo e nemmeno si considerano le responsabilità dei singoli Stati”.
Fonte: AGI