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Scotti: i medici di famiglia chiameranno prima i fragili
I medici di famiglia si preparano all'avvio della campagna vaccinale contro l'influenza, con dosi in arrivo o già arrivate nella maggior parte delle regioni. Fanno da apripista Lazio, Toscana e alcune Asl della Campania, dove in molti studi inizieranno già da oggi le chiamate per le somministrazioni, partendo dalle persone più fragili. Poi, secondo i dati forniti ad ANSA dalla Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, si procederà in ordine sparso. Il 7 ottobre inizieranno le somministrazioni la Lombardia, il Piemonte, la provincia autonoma di Trento, l'Umbria, la Valle d'Aosta e il Veneto. Segue la Puglia dal 9 ottobre; quindi dal 14 è la volta di Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia e Sicilia, dal 15 la Sardegna, le Marche, la Provincia Autonoma di Bolzano e la Calabria. Il 16 sarà la volta della Liguria, il Molise aspetterà fino al 21 ottobre, mentre chiude la lista la Basilicata, che sta per chiudere la gara e dovrebbe partire I primi di novembre. Ancora incerta la data per l'Abruzzo, comunque dopo il 10. "Sono possibili però variazioni nelle singole aziende sanitarie della stessa regione, dovute ai tempi di distribuzione delle dosi, che comunque sono arrivate prima dell'anno scorso", precisa il segretario della Fimmg Silvestro Scotti. "Quest'anno - aggiunge Scotti - l'influenza si manifesterà con sintomi più forti e una durata maggiore, perché il virus trova una memoria immunologica poco reattiva e l'organismo ha bisogno di più tempo per eliminarlo". La vaccinazione previene le forme gravi che possono portare a insufficienza cardiaca e respiratoria oltre che a sovrainfezioni batteriche. È raccomandata e gratuita per gli over 60, i malati cronici, le donne incinte, gli operatori sanitari e in bimbi sotto i 6 anni. Ma anche il resto della popolazione può farla recandosi in farmacia, dove le dosi arriveranno almeno da metà ottobre, secondo Federfarma. Resta consigliata la co-somministrazione con il vaccino anti Covid-19 aggiornato alla nuova variante (Corminaty JN.1) che arriverà presto alle Regioni.
Nelle prossime settimane l'influenza stagionale comincerà la sua corsa, "avviando anche un periodo di lavoro ancora più intenso nei nostri studi: il virus influenzale, infatti, porterà prevedibilmente dai 400 ai 500 pazienti in media ad ogni medico di famiglia, da seguire nei 3 o 4mesi di epidemia. Si stima infatti che si ammalino circa 15 milioni di italiani - 1 su 4 - assistiti da 37mila camici bianchi di medicina generale". Scotti fa i conti per l'Adnkronos Salute. "Come ogni anno - sottolinea - ci sarà una grande pressione. Oltre alle visite si moltiplicheranno le telefonate, decine al giorno, i messaggi whatsapp, le mail. Ci saranno le vaccinazioni da fare a una media di 500 pazienti per medico. Se si pensa poi che con la carenza di medici di famiglia il carico di pazienti per molti medici è aumentato, la situazione non è rosea. E questo mentre qualcuno si diverte ad additare la nostra categoria come 'nullafacente'", aggiunge Scotti evidenziando la necessità di investire sulla medicina di famiglia per potenziarla. "Oggi - precisa - il medico delle cure primarie ha assoluta necessità di personale di studio per garantire l'assistenza che viene richiesta". "Se c'è un medico da solo che deve gestire 1.500 pazienti, o addirittura 1.800 - rimarca il leader sindacale - questo significa vederne una media di oltre 100 al mese con visite domiciliari se sono fragili, visite in studio, certificati di malattia, prescrizioni. Serve un micro team di supporto al medico, con un assistente e un infermiere che possano gestire parte delle incombenze. Di conseguenza è necessario investire sulle cure primarie. E' una richiesta che ribadirò al congresso FIMMG, in calendario dalla prossima settimana", conclude.