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Pier Luigi Bartoletti: chiameremo a casa gli anziani
Medici di famiglia sentinelle contro il coronavirus a Roma. Sia con una campagna informativa sia, soprattutto, con controllo preventivo e un monitoraggio costante dei soggetti a rischio. Anche chiamandoli a casa - uno per uno e soprattutto se anziani o malati cronici per ricordagli le precauzioni basilari contro il contagio. Il piano dovrebbe essere operativo già entro la fine di questa settimana. In primo luogo, scatterà una nuova campagna informativa con materiale da distribuire in forma cartacea negli studi medici e nelle farmacie oppure da veicolare in elettronico via social e via email per indicare tutte le disposizioni e le modalità per difendersi dalla malattia.
Il segretario romano della Fimmg, Pier Luigi Bartoletti: «Sarà difficile raggiungere gli anziani e i soggetti più deboli via internet o via social. Quindi chiameremo a casa loro per indicare le precauzioni da seguire e aggiornandoli sulla situazione. Soprattutto, conoscendo la composizione del nucleo familiare e le abitudini, potremo consigliare loro di non frequentare o portare a scuola i nipotini piccoli oppure di tenersi lontano dai luoghi affollati».
L'obiettivo, quindi, è fare prevenzione, senza spingere gli assistiti ad affollare gli studi di medicina generale. «C'è allerta ma non parlerei ancora di allarme - aggiunge Bartoletti - A tutti i colleghi abbiamo detto, anche a quei pochi che avevano dubbi, di continuare a erogare il servizio. Ma spesso dobbiamo farlo con mezzi limitati: per esempio anche per noi è diventato impossibile comprare le mascherine». I PROTOCOLLI Il piano dei medici di famiglia è l'ultimo pezzo della rete sanitaria che la Regione, su indicazione del ministero della Salute, ha disposto.
Nei protocolli - oltre alle precauzioni basilari come il continuo lavaggio delle mani o il consiglio di tenersi lontani almeno un metro da chi soffre di infezioni respiratorie acute è previsto in primo luogo di evitare visite al pronto soccorso e di consultare il medico di base o di chiamare i numeri verdi (il 1500, il 112 e l'800118800) in caso di febbre, tosse, dolori muscolari o se si è tornati da zone interessate dal focolaio oppure se si è entrati in contatto con persone provenienti dalle aree a rischio.
Saranno proprio gli addetti a questi centralini o i medici di base a decidere se il caso o meno di andare in ospedale per effettuare il tampone e capire se si è stati contagiati o meno. A Roma la struttura per gestire i malati da coronavirus è lo Spallanzani di Roma. Fuori dall'istituto sono state montate delle tende di pre-triage, alla quale rivolgersi per evitare situazioni di promiscuità nelle attese e possibili contagi. Strutture simili sono state montate anche davanti agli ospedali Grassi di Ostia, al Sant'Andrea, al Policlinico di Tor Vergata, al Gemelli e al Cristo Re. Quanti sono 2.400 I medici di base attivi nella Capitale per un totale di 2,4 milioni di pazienti assistiti dei quali 600mila anziani.
Fonte Il Messaggero