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Usca sono centrali per le cure a domicilio
Sono circa 80mila, ad oggi, i malati di Covid-19 curati a casa con sintomi lievi o perché non necessitano comunque di essere ospedalizzati. In vista della fase 2 proprio l'assistenza domiciliare, diventerà cruciale per riorganizzare l'assistenza sul territorio e prevenire la saturazione di nosocomi e Pronto soccorso, ma «le criticità da sciogliere sono ancora molte». Centrali per le cure a domicilio, spiega il segretario Fimmg Silvestro Scotti, «sono le le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca), formate da medici e infermieri territoriali e incaricate di seguire i casi sospetti o conclamati di Coronavirus nelle abitazioni. Sono però presenti al momento solo in 13 Regioni e vanno rafforzate al più presto se vogliamo mettere in campo un sistema efficace per prevenire le conseguenze di eventuali nuovi focolai epidemici». Ma per potenziare l'assistenza domiciliare, avverte, «vanno risolti anche altre criticità, dalla perdurante mancanza di dispositivi di protezione individuale per i medici di famiglia alle norme che ancora impediscono a questi ultimi di prescrivere direttamente i farmaci anti-Covid velocizzando così tempi e procedure».
Fonte Ansa