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Al via oggi percorso formativo per i medici di medicina generale
FIMMG in prima linea per le malattie rare. Con “L’approccio alle malattie rare nel setting della medicina generale: focus sulle malattie di Fabry, Gaucher e Pompe”, la Federazione avvia un percorso formativo dedicato a un problema di sanità pubblica spesso trascurato come quello delle patologie rare. Oggi si da' il via alla prima tappa di #protettipresto un progetto che prevede una serie di iniziative finalizzate a fornire strumenti di approfondimento ai medici di famiglia sui temi delle malattie rare. L'aula didattica della sede della FIMMG nazionale ospita una masterclass destinata alla formazione di 30 mmg che realizzeranno come docenti gli eventi periferici previsti in diverse regioni d'Italia.
Le malattie rare rappresentano ancora un universo sommerso e l’eterogeneità delle patologie racchiuse in questa denominazione trova un filo conduttore comune nella loro complessità diagnostica, terapeutica ed assistenziale.
Se è vero che la diagnosi precoce riveste un ruolo fondamentale nella strategia di presa in carico del pazienti affetti da malattie rare, soprattutto alla luce delle nuove possibilità terapeutiche, è altrettanto vero che è improcrastinabile un miglioramento della presa in carico di questi soggetti da parte di tutti i livelli del SSN. Ritenendo strategico il contributo che i MMG sono in grado di apportare nella gestione territoriale delle malattie rare, Metis propone un percorso di training per medici di famiglia, impegnati nelle attività di formazione e aggiornamento professionale sul tema delle malattie rare, con particolare riferimento alle malattie da accumulo lisosomiale. Il medico di medicina generale - solitamente il primo interlocutore di ogni paziente per qualunque bisogno assistenziale, clinico o burocratico - può infatti offrire anche nel caso del “paziente raro” un contributo importante se adeguatamente sostenuto da un continuo aggiornamento, da strumenti informativi e da un modello di relazioni con i pediatri di libera scelta e gli specialisti esperti in malattie rare che migliorino la performance assistenziale.