news
Opportunità per il paziente o scorciatoia per la riduzione dei costi in sanità?
Il Tema dell’Equivalenza Terapeutica è annoso argomento, che ciclicamente appassiona la comunità scientifica per tutte una serie di motivazioni, prime fra tutte la possibilità di ridurre il numero di farmaci disponibili per ogni singola patologia, al fine di rendere più facili e spedite le decisioni del medico e per diminuire i costi della Sanità. In realtà stabilire l’equivalenza terapeutica tra farmaci richiede confronti di estrema complessità perché l’equivalenza deve riferirsi ad un numero assai elevato (e crescente) di caratteristiche farmacologiche e cliniche sulla base di solide evidenze scientifiche. Tutte queste riflessioni coinvolgono particolarmente il MMG nella sua pratica quotidiana, volta al rispetto dell’appropriatezza prescrittiva e contestualmente alla personalizzazione della terapia, espressione di approfondite conoscenze farmacologiche, ma anche di una “sapiente” gestione dell’arte clinica.
La pluralità di opzioni terapeutiche, non è per il Medico un alibi per una libera o ancor peggio “inconsapevole” manovra di scelta, ma strumento per una strategia che consenta di individualizzare la terapia ottimale per singoli individui nell’ambito del percorso verso una medicina di precisione.
E di recentissima pubblicazione lo Statement della CONSULTA delle Società Scientifiche per la Riduzione del Rischio Cardiovascolare, di cui F.I.M.M.G. fa parte, proprio sul tema dell’Equivalenza Terapeutica. Le riflessioni che troviamo nel documento, sintetico, di facile lettura, ma, contemporaneamente, di assoluta coerenza scientifica, vanno a proprio a considerare quegli aspetti peculiari della nostra pratica quotidiana, estendibili dal Cardiovascolare anche ad altri ambiti, primo fra tutti quello metabolico (diabete, dislipidemie, etc).
La molteplicità dei fattori di rischio e i molteplici meccanismi patogenetici che li sostengono, nelle diverse patologie, possono trovare giovamento proprio da Classi di farmaci con meccanismi d’azione diversi. La diversità di questi meccanismi di azione dei farmaci esprimono una “ricchezza” di opzioni nella valutazione: 1) della loro efficacia terapeutica; 2) delle loro controindicazioni; 3) dell’incidenza, intensità e tipologia dei loro effetti collaterali e 4) delle interazioni, più spesso avverse che favorevoli, con altre terapie cardiovascolari (e non).
Queste diversità farmacocinetiche/ farmacodinamiche e le conseguenti implicazioni cliniche, risultano non essere marginali neanche tra sostanze di una stessa classe terapeutica; basti pensare alla differenze tra le caratteristiche dei beta-bloccanti appartenenti al quarto livello di classificazione ATC, che ne causano indicazioni persino diverse.
Infine di particolare rilievo è come alcuni farmaci, rispetto ad altri, della stessa classe, risultino efficaci in particolari condizioni demografiche o cliniche o nei confronti di alcuni particolari obiettivi terapeutici.
Per non rendere però sterile il tentativo di individuare gli aspetti positivi per il paziente e per il nostro Servizio Sanitario, nonché per la nostra partica quotidiana, delle potenzialità di una attenta valutazione dell’Equivalenza Terapeutica dei farmaci, è necessario sottolineare come la valutazione della quantità e qualità di salute che un farmaco produce possa giovarsi dello sviluppo di un processo valutativo in real world, ad oggi poco utilizzato, che ci aiuterebbe a realizzare processi comparativi più utili al paziente reale, e alle conseguenti scelte terapeutiche. E’ qui che la Medicina Generale ritiene di poter giocare un ruolo riconosciuto da organizzazioni come l’EMA (Agenzia Europea del Farmaco), ma che rimane purtroppo nel nostro paese poco considerato.
Walter Marrocco
Resp.le Scientifico di F.I.M.M.G.