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L'editoriale di Giacomo Milillo sul numero di Avvenire Medico in uscita
Apocalittico lo scenario che si para davanti ai medici di Medicina Generale italiani, a prestare attenzione ai detrattori in cerca di facili consensi: deportazione dei medici di famiglia in megastrutture governate da capibastone agli ordini degli amministrativi delle aziende sanitarie, licenziamenti in massa di colleghi di continuità assistenziale che svolgono onestamente e con sacrificio il proprio lavoro anche nelle aree più disperse del paese, perdita delle indennità per associazionismo e collaboratori di studio, faticosamente conquistate dopo anni di battaglie, trasformazione della nostra figura professionale in una sorta di parasubordinato di terza classe senza i diritti della dipendenza e senza le opportunità della libera professione.
Niente di tutto questo, colleghi, fino a quando il nostro sindacato rimarrà forte e compatto.
Gli scenari di trasformazione dell’area delle Cure Primarie richiedono disponibilità al cambiamento e all’innovazione, pena l’estinzione. Ma stando attenti a non buttare via il bambino con l’acqua sporca.
É per questo che non faremo mancare le nostre proposte alle sfide poste dalle trasformazioni in atto, ma con una certezza: dove le cose funzionano si va avanti così, i diritti e i livelli retributivi maturati in lunghi anni di professione vanno garantiti e la Fimmg li garantirà.
Non firmeremo nessun accordo che dovesse comportare la perdita, anche di un solo euro, per tutti i medici di Medicina Generale italiani.