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A cura di Dario Grisillo
Come tutti sappiamo la pensione per i MMG ci viene assicurata dall’ENPAM.
Purtroppo per molti anni la politica sindacale della Medicina Generale ha trascurato l’aspetto pensionistico e, in virtù di questo, l’entità dei contributi versati è stata modesta e certo inferiore a quella versata dai colleghi dipendenti. Il risultato è che la pensione, che altro non può essere che il capitale versato più o meno valorizzato, risulta essere “modesta”, nonostante che il rendimento rispetto a quanto versato, che l’ENPAM riesce ad assicurare, sia tra i più alti del settore.
L’attuale dirigenza della FIMMG assieme alla dirigenza ENPAM sta ponendo molta attenzione a questo fenomeno e sta progressivamente aumentando le percentuali della contribuzione obbligatoria.
Tuttavia, è necessario che il singolo medico di medicina generale si occupi di quella che sarà la sua pensione e che lo faccia per tempo, non aspettando gli ultimi anni lavorativi, a ridosso del pensionamento, per attivare meccanismi integrativi.
Il medico di medicina generale può aumentare quella che sarà la propria pensione sia agendo sulla contribuzione ENPAM, sia attivando una forma di previdenza integrativa.
Le ulteriori possibili contribuzioni all’ENPAM, che andranno ad aumentare direttamente l’entità della pensione ENPAM sono:
- - riscatto degli anni di laurea
- - riscatto degli anni di specializzazione
- - riscatto degli anni di Servizio Militare
- - ricongiunzione all’ENPAM di periodi lavorativi effettuati non in qualità di MMG (tipicamente medico dipendente) e per i quali la contribuzione previdenziale è stata versata ad altra Cassa
- - riallineamento (riscatto oneroso parziale o totale della differenza calcolata tra la retribuzione effettivamente percepita durante la intera vita lavorativa e quella teorica calcolata se il medico avesse avuto piena occupazione (massimale di scelte) fin dal primo giorno di lavoro
- - aumento volontario della aliquota ENPAM che viene trattenuta mensilmente dallo stipendio (aliquota modulare).
Tutte le somme versate all’ENPAM nelle modalità suesposte sono interamente deducibili dal reddito e di fatto costituiscono anche un ottimo “affare” perché al momento attuale non esiste forma di investimento che dia una rendita così elevata (cioè uguale alla percentuale di tassazione cui si è assoggettati).
Al fondo obbligatorio ENPAM si aggiungono due ulteriori possibilità a disposizione del medico:
la previdenza complementare, che per i medici è denominata Fondo Sanità, creata dai medici per i medici. Scopo di tale Fondo è di incrementare il livello della propria futura pensione godendo di particolari agevolazioni fiscali, riducendo il gap tra la professione e il momento della quiescenza. Ulteriori informazioni possono essere riscontrate sul sito www.fondosanita.it
la contribuzione integrativa, per la quale Fimmg sta studiando ulteriori strumenti insieme a Fondo Sanità.