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Da «No Green pass» a «No Vax» il passo è breve, come hanno dimostrato le manifestazioni di sabato in tutta Italia. A Lodi, in piazza della Vittoria, a protestare erano circa duecento persone con toni meno aggressivi che in altre città. Ma con la stessa violenza verbale. Solo che a Lodi i manifestanti hanno trovato un ragazzo di 22 anni a sfidarli e a prendersi anche qualche insulto, come testimoniato dal quotidiano locale Il Cittadino. Un giovane che ha vissuto il dramma del Covid sulla propria pelle. Si chiama Marco Natali ed è il figlio di Marcello, medico di Caselle Landi (e di Codogno), ex segretario di Lodi della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale che il 18 marzo 2020 fu uno dei primi camici bianchi italiani a soccombere al virus. Un medico che rispondeva alle chiamate dei suoi pazienti suoi malati anche dal letto di ospedale. Marco sabato pomeriggio era a Lodi per caso («Accompagnavo la mia ragazza dall'estetista») e nemmeno sapeva che in programma ci fosse una manifestazione («Ho visto un capannello di gente che sembrava in festa, ho pensato a un matrimonio e mi sono avvicinato»). Invece era una manifestazione «contro quella che chiamano dittatura sanitaria. Volevo andarmene - racconta al Corriere -: sono riservato e non mi piace la polemica. Poi ho sentito una manifestante arringare la folla. "Li hanno uccisi in ospedale, non è stato il Covid. L'ho letto su un sito straniero, lo so bene io, conosco quattro lingue"». A quel punto Marco ha sentito il sangue ribollire anche perché quelle parole gli hanno ricordato il sacrificio di suo padre, uno dei medici di base eroi che nel momento più duro della pandemia continuarono a curare i loro pazienti fino a contagiarsi e a morire. «Ho sentito qualcosa dentro che mi diceva di prendere la parola e rispondere. All'inizio mi hanno applaudito pensando fossi uno dei loro, ma li ho zittiti. Mio padre era un medico, ho detto, ed è morto l'anno scorso a marzo di Covid continuando a curare i suoi pazienti fino all'ultimo. Se ci fosse stato prima un vaccino lui sarebbe ancora fra noi. Voi, senza vaccino, invece non sareste qui. A mente fredda, non so come mi siano uscite queste parole, nemmeno ho sentito i cori e gli ululati che mi hanno dedicato». Alcuni manifestanti si sono complimentati con Marco per la sua franchezza. «Un altro, invece, mi ha detto che non ho capito niente e che dovevo tacere». Tornato a casa, Marco Natali ha raccontato tutto alla madre Tiziana e alla sorella Michela: «Potreste trovare un mio video su Facebook». Le due donne lo hanno ricoperto di complimenti per il coraggio.
Fonte Corriere della Sera