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78° CONGRESSO NAZIONALE FIMMG-METIS |
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FIMMG: capire quali sono i punti deboli per arrivare ad un’organizzazione chiara ed efficiente.
Vaccini, tra sostenibilità e appropriatezza. I medici di famiglia FIMMG: capire quali sono i punti deboli per arrivare ad un’organizzazione chiara ed efficiente. Cittadinanzattiva: sui territori ancora troppe diseguaglianze.
Come coniugare equità, appropriatezza e sostenibilità nelle campagne vaccinali dedicate agli adulti. È un tema decisamente “caldo” quello discusso nel corso di una delle tavole rotonde del 78esimo Congresso Nazionale FIMMG di Villasimius, in Sardegna. Un dibattito che ha visto la partecipazione di Tommasa Maio (responsabile Area Vaccini FIMMG nazionale), Elisabetta Alti (medico di medicina generale), Marcello Cattani (responsabile del Gruppo Prevenzione di Farmindustria), Isabella Mori (responsabile Politiche per la Trasparenza e area Tutela di Cittadinanzattiva) e Giovanni Rezza (direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute). Proprio dal professor Rezza si è partiti per tracciare i contorni di quello che si mostra come un panorama estremamente eterogeneo, nel quale un anno e mezzo di pandemia ha creato forti stress. Rezza ha valutato positivo l’esito della scorsa campagna antinfluenzale grazie all’impegno dei medici di medicina generale. Considerazione che sposta ora lo sguardo alla nuova campagna vaccinale e a ciò che c’è da fare. Insomma, quello delle immunizzazioni (non solo Covid) si preannuncia come un impegno decisamente intenso. Ma il punto, per la medicina generale, è riuscire ad individuare i nodi veri di un sistema ancora da migliorare.
Per Tommasa Maio: «Attribuire alla sola esitazione vaccinale il mancato raggiungimento delle coperture vaccinali è riduttivo. Serve un’analisi dei modelli organizzativi messi in campo nelle diverse Regioni per individuare gli elementi che rendono il sistema inefficiente e impediscono il raggiungimento degli obiettivi richiesti dal PNPV. Resta ad esempio ancora problematica per le vaccinazioni dell’adulto, a partire da quella antinfluenzale, la possibilità di approvvigionarsi di un quantitativo sufficiente di dosi e in modo tempestivo. Da una prima ricognizione che FIMMG ha condotto in tutte le Regioni sono ancora poche le realtà in cui è partita la campagna. O, per fare un altro esempio, se analizziamo il Nuovo Sistema di Garanzia per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria troviamo che per l’adulto viene considerato un solo indicatore limitato alla vaccinazione antinfluenzale degli over 65».
Affine al tema organizzativo è poi il tema economico, messo in luce dal dottor Marcello Cattani, che ha ricordato i dati di una recente indagine del CEIS dell’HEETA che calcola che in Italia vaccinando tutti i cittadini tra i 50 e i 64 anni contro l’influenza, con un investimento annuo massimo di 76 milioni di euro, ci sarebbe un risparmio annuo per il SSN pari a 746 milioni di euro. Con un rapporto costo/beneficio di 1 a 10. Investimenti e maggiore sinergia nella programmazione sono insomma i nodi da affrontare se si vuole vincere la sfida. Un impegno che FIMMG e Cittadinanzattiva promuovono da sempre.
Lo dice con chiarezza Isabella Mori: «Il tema dei vaccini è cruciale, così come la sinergia tra cittadini e medici di famiglia che giocano un ruolo decisivo. A livello regionale, non certo per colpa dei medici, ci sono grandi diseguaglianze. Auspichiamo con un lavoro condiviso, con attività e azioni politiche da portare avanti insieme, di superare queste difficoltà. Cittadinanzattiva è presente in tutte le regioni con più di 150 centri di tutela, cerchiamo di trasformare queste istanze in proposte concrete che possano avere una ricaduta positiva sui cittadini e sull’intero sistema».