Agenzie Stampa Decreto Appropriatezza
speciale "decreto appropriatezza"
Agenzie Stampa
67% accessi a prestazioni diagnostiche Ssn riguarda gli over 65.
AdnKronos Salute
Roma - "Di fronte all'imperativo di garantire la sopravvivenza del Servizio sanitario nazionale senza mortificare l'autonomia delle professioni, né ledere il diritto alla salute dei cittadini, è necessario che ministero, Regioni, sindacati, medici, società scientifiche e associazioni condividano un percorso e si spendano per far capire con chiarezza ai cittadini, ignari dei tecnicismi vari, cosa sta accadendo al Servizio sanitario nazionale di questo Paese". Ad affermarlo è Roberto Messina, presidente di FederAnziani Senior Italia, che commenta così le polemiche sulla lista delle prescrizioni 'inutili' contenute nel decreto ministeriale sull'appropriatezza.
Gli ultrasessantacinquenni rappresentano il 67% degli accessi alle prestazioni diagnostiche erogate dall'Ssn, fa notare FederAnziani. "Ci chiediamo - prosegue Messina - se si sia riflettuto a sufficienza sui potenziali costi che il servizio sanitario dovrà sostenere per esercitare un costante controllo sulle presunte prescrizioni inappropriate. Non vorremmo trovarci, infatti, a spendere decine di milioni di euro in uffici ispettivi e guadagnare un pugno di mosche in termini di riduzione dell'inappropriatezza. Senza tener conto del rischio maggiore, quello della compromissione del rapporto di fiducia tra medico e paziente".
"Nelle dichiarazioni susseguitesi in queste ore sul tema dell'appropriatezza - conclude - abbiamo l'impressione che si stia dimenticando la cosa fondamentale, cioè che quando parliamo di sanità dobbiamo mettere al centro non tecnicismi, burocrazia o singole categorie, ma la persona umana. Facendo il possibile per garantire l'accesso alle cure e al tempo stesso l'appropriatezza assistenziale. E tutto ciò non è conseguibile se non lavorando uniti, abbassando i toni e comunicando con chiarezza ai cittadini ora confusi e disorientati".