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speciale "decreto appropriatezza"
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Ma più efficace se perseguita attraverso un dialogo costruttivo con i medici.
AdnKronos Salute
Roma - Il Collegio italiano dei primari oncologici medici ospedalieri (Cipomo) "condivide i contenuti del decreto del ministro Lorenzin là dove regola, sulla base di ben note evidenze scientifiche, l'uso appropriato delle indagini diagnostiche in ambito oncologico. Ritiene peraltro che la collaborazione con la classe medica italiana vada meglio sviluppata favorendo la diffusione di un reale aggiornamento scientifico, e che una migliore appropriatezza diagnostica e terapeutica sia più efficace se perseguita attraverso un dialogo costruttivo e non mediante interventi sanzionatori di dubbia equità".
"L'appropriatezza diagnostica e terapeutica è una condizione irrinunciabile di un'assistenza medica di qualità volta a garantire ai pazienti il miglior approccio diagnostico e terapeutico - aggiunge il Cipomo in una nota - L'eventuale risparmio di risorse che ne può derivare, sia in termini di riduzione delle liste d'attesa sia in termini di migliore utilizzo di risorse, va ancora nella direzione di un miglioramento globale dell'assistenza".
"L'esempio dei marcatori tumorali è lampante: il loro uso improprio è largamente diffuso nel nostro Paese, nell'errata convinzione della loro capacità di 'screenare' tumori in fase iniziale. A causa della bassa specificità della maggior parte degli stessi - evidenziano gli esperti - il 20% della popolazione sana presenta un'alterazione del tutto priva di significato clinico di uno o più marcatori impropriamente richiesti, con conseguenze fortemente negative per induzione di accanimenti diagnostici anche invasivi, ingiustificati e non scevri da rischi. Il loro impiego appropriato è invece assolutamente prezioso nel monitoraggio dell'efficacia delle cure oncologiche, o nel caso di valutazione di neoplasie già diagnosticate".