lettere
Correggere messaggi sbagliati e offensivi per i medici di famiglia
Di seguito il testo della lettera inviata dal segretario della Fimmg Giacomo Milillo alla conduttrice della trasmissione Rai TeleCamere.
Roma, 02 Marzo 2012
Prot. GM/2012/146
Raccomandata A/R - Anticipata tramite fax
Alla Conduttrice della trasmissione TeleCamere Anna La Rosa
Via Teulada, 66
Palazzina Ex-TG – 4° Piano
00195 Roma
E p.c.:
Al Ministro della Salute
Prof. Renato Balduzzi
Lungotevere Ripa, 1
00153 Roma
Al Comandante dei Nas
Generale Cosimo Piccinno
Piazza Marconi, 25
00144 Roma
Gentile Dott.ssa La Rosa,
mi permetta, innanzitutto, di presentarmi: sono il Segretario Nazionale della F.I.M.M.G. (Federazione Italiana Medici Medicina Generale) il sindacato in assoluto più rappresentativo dei circa 60.000 Medici di Medicina generale, più in particolare dei 45.000 Medici di famiglia italiani; l’associazione professionale più numerosa in campo medico in Italia.
Nella Sua trasmissione “Telecamere” del 25 febbraio u.s., nell’affrontare il tema del “Pronto Soccorso” da parte di alcuni suoi ospiti ed anche da parte Sua, sono stati espressi convincimenti gratuiti e diffuse opinioni sull’attività dei Medici di famiglia che, per la loro infondatezza, hanno colpito tanti colleghi che hanno seguito la trasmissione e che mi hanno manifestato la loro indignazione.
Nel complimentarmi per l’evidente popolarità del Suo lavoro anche nella categoria che rappresento, non posso fare a meno di evidenziare come il contribuire a diffondere opinioni che non trovano riscontro né nei fatti oggettivati da decine di sondaggi demoscopici indipendenti, che concordano nell’attribuire al Medico di famiglia un altissimo gradimento tra la popolazione, evidentemente basato sulla Sua opera professionale, né nella quotidiana attività di primo ed immediato presidio sanitario per la popolazione su tutto il territorio nazionale, anche dove il Pronto Soccorso più vicino dista decine e decine di chilometri, non aiuta certo ad affrontare e risolvere i problemi che il nostro, come tutti i servizi sanitari, inevitabilmente ha.
I circa quaranta contatti giornalieri medi in studio di ciascun medico di famiglia, che si traducono in circa due milioni di contatti giornalieri in Italia ed in 576.000.000 l’anno su tutto il territorio nazionale, questo senza tener conto dell’attività domiciliare per gli acuti e quella programmata per i cronici, la disponibilità telefonica, l’adempimento di una burocrazia spesso inutilmente soverchiante, l’impegno orario e la responsabilizzazione nel dover garantire comunque l’efficienza anche organizzativa del servizio totalmente demandato dal pubblico al professionista, l’integrazione spesso defatigante con gli altri settori assistenziali per seguire i casi più delicati, la partecipazione a progetti assistenziali dedicati alle aree di particolare fragilità clinico/assistenziale, sono solo alcune delle evidenze, alla portata di chiunque voglia informarsi, che avrebbero evitato, anche a chi addirittura appartiene ad un corpo di polizia giudiziaria, di avventurarsi in giudizi generalizzati che hanno l’amaro sapore del pregiudizio. Sono naturalmente pronto a sostenere qualsiasi confronto su questi temi.
Credo che sarebbe un evento “rivoluzionario” per la Televisione pubblica se Lei volesse partire dalla trasmissione citata, considerandola una consapevole provocazione finalizzata ad approfondire il mondo dell’assistenza territoriale e documentasse la reale attività della Medicina di famiglia con i suoi meriti ed i suoi limiti, che mi creda sono, al di là di inevitabili eccezioni, di tipo organizzativo e che da anni noi stessi indichiamo e proponiamo di superare attraverso una proposta organica e complessiva, già sui tavoli dei responsabili politici ed amministrativi nazionali e regionali dal 2007.
Se vorrà dare seguito a questo mio suggerimento mi ritenga a Sua disposizione, in caso diverso credo che la Sua professionalità mi concederà uno spazio di replica ed approfondimento in trasmissione rispetto alle accuse formulate alla Medicina di famiglia.
Certo di un cortese riscontro l’occasione mi è gradita per porgerLe cordiali saluti.
Giacomo Milillo