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"In un contesto di crisi conclamata del Servizio sanitario e in un momento di incrinatura nel rapporto medico-paziente, c'è un baluardo che tiene ed è proprio il medico di medicina generale. Per l'88,9% dei cittadini è importante perché lo aiuta a trovare soluzioni adatte alle sue esigenze (ad esempio percorsi diagnostici, terapeutici, di cura ecc.). Lo pensa in particolare l'88,2% dei residenti al Nord Ovest, il 91,5% al Nord Est, l'85,4% al Centro e il 90% al Sud e Isole. Il 71,8% che non rinuncerebbe mai al proprio medico di famiglia di fiducia, opinione nettamente prevalente in modo trasversale ai gruppi sociali e ai territori. Inoltre, per il 76% è essenziale avere il medico di base vicino casa. Opinione condivisa dal 75,6% dei residenti al Nord Ovest, dal 77,3% al Nord Est, dal 76,5% al Centro e dal 75,3% al Sud e Isole". E' uno dei dati più significativi contenuti nel III Rapporto Fnomceo-Censis, 'Centralità del medico e qualità del rapporto con i pazienti per una buona sanità. Alle origini della criticità della condizione dei medici nel Servizio sanitario'. Una sintesi dei principali risultati verrà presentata il 12 marzo a Foggia, in occasione delle celebrazioni della Fnomceo, la Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri per la Giornata contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari. Ma i medici di base diventano sempre più rari sul territorio: si registra infatti una diminuzione del numero dei medici di medicina generale, con conseguente aumento del numero degli assistiti e dei carichi di lavoro. Gli attuali 37.983 medici di medicina generale sono in numero inferiore di oltre 9mila unità rispetto a 20 anni fa e di oltre 7mila rispetto a 10 anni fa. Il restringimento della rete di medici di medicina generale è un processo di lunga deriva, largamente preventivabile, si ricorda nel report. Infatti, per 10mila abitanti erano 8,2 nel 2003, 7,5 nel 2013 e 6,4 nel 2023. I medici con più di 1.500 assistiti erano meno del 16% nel 2003, il 28,3% nel 2013 e addirittura il 51,7% nel 2023. "Sono i numeri di una scarsità crescente di professionisti - si legge - che raccontano della rarefazione di una rete di tutela sul territorio che, sinora, è stata colmata dall'impegno crescente e dalla buona volontà dei medici di medicina generale in attività. Impegno che è apprezzato e premiato dai cittadini".