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Bartoletti (FIMMG): colpiti soprattutto i non vaccinati
In Italia non c'erano mai state tante persone con l'influenza come nell'inverno 2024-2025. Sono state 16,1 milioni. Verrebbe da dire un italiano su quattro, se non fosse che probabilmente in quel dato ci sono anche pazienti che l'influenza l'hanno affrontata più volte. Non è andata molto meglio negli Stati Uniti: sono stati 47 milioni gli americani con l'influenza, per 610mila è stato necessario il ricovero, in 26mila sono morti. Prima di tutto bisogna chiarire un dato di fondo: in quei 16,1 milioni non c'è solo chi ha preso l'influenza. La statistica comprende tutte le sindromi simil-influenzali (virus respiratori e virus paraifluenzali). Vengono definiti, per essere più specifici, Ili. La sigla sta per Influenza-Like Illness, cioè un'infezione respiratoria acuta con sintomi simili a quelli dell'influenza, ma causata da virus diversi dal virus influenzale. I dati sono stati diffusi nell'ambito delle attività di sorveglianza virologica RespiVirNet (Protocollo Operativo RespiVirNet per la stagione 2024-2025), ed elaborati dal Centro Nazionale Oms per l'influenza presso il Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità. Siamo arrivati all'ultima settimana di sorveglianza e il responso finale ci dice: «Nell'intera stagione 2024-2025 i casi stimati di sindrome similinfluenzale, rapportati all'intera popolazione italiana, sono stati circa 16.129.000, numero mai raggiunto nelle precedenti stagioni influenzali». Il picco era stato raggiunto nella quarta settimana di gennaio, con 1.024.000 casi. Ma negli studi medici come si è risposto all'assedio dell'influenza? Racconta Pier Luigi Bartoletti, segretario romano di Fimmg: "In questi mesi effettivamente abbiamo dovuto assistere moltissimi pazienti con sindromi influenzali. I sintomi più frequenti erano la febbre, la spossatezza, la tosse, ma anche problemi gastrointestinali. L'influenza A è circolata soprattutto a gennaio, la B invece verso marzo/aprile. L'influenza A ha colpito duramente i non vaccinati, soprattutto i cinquantenni. Adesso, per fortuna, vediamo che la situazione si sta stabilizzando, ma gli sbalzi di temperatura non ci stanno aiutando. Nelle ultime ore, ad esempio, ho visitato tre pazienti con l'influenza. Non sono mancate anche numerose polmoniti virali. E continua a girare anche il Covid. Lo abbiamo visto soprattutto a gennaio e febbraio. Insomma, non è stato un inverno semplice, anzi diciamo proprio che è stato pesante".
Fonte Il Messaggero