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speciale "decreto appropriatezza"
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Lala, rilanciamo mobilitazione generale indetta da Fnomceo.
AdnKronos Salute
Roma - "Stop a politiche sanitarie che ricadono sui medici e sui cittadini. E purtroppo ci duole constatare che anche il decreto sull'appropriatezza prescrittiva va in questa direzione rischiando di minare, con il suo sistema sanzionatorio, ancora di più il rapporto tra medico e il paziente. Per questo, e ancora con più forza, rilanciamo la mobilitazione generale indetta dalla Fnomceo". E' quanto sottolinea il segretario nazionale degli specialisti ambulatoriali del Sumai-Assoprof Roberto Lala, commentando la bozza del Decreto ministeriale sull'appropriatezza prescrittiva, che non convince il sindacato.
"Nell'ultima settimana - ricorda Lala all'indomani dell'incontro con il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin - abbiamo lanciato sotto l'egida della Fnomceo una mobilitazione generale dei camici bianchi per protestare e sensibilizzare l'opinione pubblica sullo stato critico in cui versa il Ssn dopo anni di provvedimenti e misure che hanno più badato alle esigenze economiche che a quelle di cura. Tagli lineari, contratti bloccati, un regionalismo sanitario che ha fallito nel compito di rendere omogenee le cure in tutta la Penisola, il bubbone delle cause contro i medici, il comma 566, la crisi della formazione - elenca - sono solo alcuni degli aspetti specifici che abbiamo segnalato nella nota Fnomceo condivisa con i sindacati, e per cui siamo pronti a mobilitarci".
"Anche perché tutti insieme questi tasselli stanno producendo, al di là delle parole, quel depauperamento della sanità pubblica italiana che come medici vogliamo assolutamente scongiurare. Purtroppo, ad una prima lettura - specifica Lala - anche il Dm sull'appropriatezza non ci convince. A partire dal sistema delle sanzioni che spaventa il medico e rischia di farlo lavorare male e poco serenamente. I medici non contestano l'appropriatezza, anzi cercano di perseguirla quotidianamente. Il punto è che agire per decreto (in tempi strettissimi) su una materia così complessa e delicata ci pare un errore. Serve un coinvolgimento più ampio della categoria".