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necessari interventi urgenti per rilanciare un importante settore della società
Tra liste d'attesa, richiesta di prestazioni non effettuate, carenze di personale nelle corsie ospedaliere, pronto soccorsi affollati e carichi burocratici insostenibili per i medici di famiglia, la sanità non riesce più a soddisfare le richieste. È necessario rivisitare il sistema nella sua totalità.
Il rinnovo generazionale è avvenuto in un arco di tempo ristretto, complice la non adeguata programmazione da parte della classe politica. A complicare la drammaticità del momento hanno contribuito, oltre alla recente pandemia, la guerra in Ucraina, con la destabilizzazione dell'intero continente.
Nell’80° congresso straordinario della FIMMG, tenutosi a Roma il 25 e 26 marzo, si è affrontato il problema nella sua straordinarietà e drammaticità, cercando una possibile soluzione affinché, col 25% dei medici di base che andranno in pensione, un milione e mezzo di assistiti non si ritrovino senza assistenza di base. Il numero dei pensionati è aumentato vertiginosamente e la possibile soluzione sembra possa essere ritardare i nuovi pensionamenti a 72 anni di età, su base volontaria. Questo garantirebbe, grazie alla presenza di nuovi giovani colleghi, la continuità terapeutica e l'acquisizione dei fascicoli sanitari dei singoli assistiti che, con la "chiusura degli studi e dei computer", andrebbero definitivamente persi.
Le nuove generazioni devono essere responsabilizzate, coinvolte, amalgamate nel sistema per colmare il possibile vuoto che determinerebbe il viraggio verso la privatizzazione di un sistema che ha rappresentato un esempio nel mondo. Abbiamo bisogno dei Caronte di turno per traghettare non nell'inferno ma semplicemente da una sponda all'altra.
Esistevano nel passato le "scuole di partito". Col passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica il sistema politico è entrato in crisi con le conseguenze visibili a tutti. Si imparava a fare sindacato nello stesso modo, acquisendo una coscienza politica a seconda della realtà storica del momento. Nell'epoca attuale molti valori sembrano smarriti e si è più propensi a porre toppe che elaborare progetti per una Sanità che rimarchi le caratteristiche di equità, solidarietà, democraticità. C'è bisogno di dirigenti disponibili al confronto, di medici anziani pronti a trasferire la propria esperienza ai nuovi colleghi in convenzione, sicuramente preparati ma "carenti in praticità". Creare, insomma, una amalgama che non faccia perdere la speranza, ma incentivi un rinnovato impegno.
"Il mio proposito è per misure di natura finanziaria per incentivare l'interesse verso il SSN e per l'incremento delle tariffe orarie delle prestazioni aggiuntive". Così si esprime in una recente intervista il ministro Orazio Schillaci. I medici del SSN non riescono più a soddisfare le esigenze della popolazione, resi fornitori di servizi, prestatori d'opera, che rivendicano il ruolo di medici, a tutela della salute pubblica. I sanitari scarseggiano in tutta Europa e il settore rischia di implodere.
Ma il tema della salute è strategico per lo Stato. Non a caso il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha invitato a giugno, durante la festa della Repubblica, i medici, a sfilare insieme alle forze armate. Necessitano risorse nuove e i finanziamenti attribuiti alle regioni non devono essere impiegati ad onorare semplicemente i debiti. Crolla il ponte Morandi a Genova per carenza di manutenzione, non deve crollare il SSN per mancata attenzione.
Cosa succederà col Regionalismo differenziato è una incognita. È fondato il dubbio che possano nascere Sanità distinte, frazionate fra loro, in un ' epoca in cui la recente pandemia ha dimostrato come sia invece necessaria la centralità dello Stato. Durante il Covid siamo stati gli eroi di turno ma, dopo l'emergenza, non ci hanno consentito di lavorare in maniera adeguata. Siamo una repubblica basata sul lavoro e si chiede di essere messi nelle condizioni di espletarlo al meglio, nell'ottica della Costituzione che tutela il diritto del cittadino alla salute della quale siamo i garanti.
Fonte: LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO