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«Contro le aggressioni necessario strutturare l'accesso libero alle sedi di guardia medica»
«L'accesso libero alle sedi di guardia medica non è un percorso che sia stato mai strutturato. Adesso accade che, magari anche per indicazioni date in modo errato ci siano persone che utilizzano il servizio come se fosse un Pronto soccorso per non urgenze, dove non c'è altrettanto da aspettare. Il grosso pericolo è che i colleghi sono in sedi isolate e spesso da soli». Lo ha detto Stefano Celotto, FIMMG Formazione Friuli Venezia, secondo quanto riporta il quotidano “Il Gazzettino, in merito ai nuovi episodi minacce verbali segnalati dai medici nella sede della Guardia medica di Udine.
«Sono cose che da anni chiediamo all'Azienda di rettificare. I salvavita, purtroppo, non sono qualcosa di immediato. Se quest'inverno non ci fosse stata la collega a fianco della specializzanda aggredita, chissà come sarebbe andata», ha aggiunto Celotto.