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Alle Regioni potestà legislativa per funzioni non espressamente riservate allo Stato
Via libera del Cdm al disegno di legge costituzionale che trasformerà Palazzo Madama in Senato delle Autonomie e modificherà il Titolo V della Costituzione.
Sul fronte della sanità allo Stato resta la competenza esclusiva sulla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (tra cui i Lea), ma anche la competenza sulle norme generali per la tutela della salute, la sicurezza alimentare e la tutela e sicurezza del lavoro.
Alle Regioni, invece, va la competenza nell’organizzazione dei servizi sanitari e sociali regionali.
"Sono state ridefinite alcune materie che restano di competenza delle Regioni, rimettendo allo Stato l'individuazione delle linee generali, come la salute e la sicurezza alimentare". Ha spiegato ieri il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri illustrando in sintesi la riforma del Titolo V prevista nel Ddl di revisione costituzionale. "Viene disposto - si legge nella scheda di sintesi pubblicata sul sito del Governo - che spetti alle Regioni la potestà legislativa in ogni materia e funzione non espressamente riservata alla legislazione esclusiva dello Stato, con particolare riguardo alla pianificazione e alla dotazione infrastrutturale del territorio regionale e alla mobilità al suo interno, all'organizzazione, in ambito regionale, dei servizi alle imprese, dei servizi sociali e sanitari e, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche, dei servizi scolastici, nonché all'istruzione e formazione professionale".