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Il Sole 24 Ore
Il Patto per la Salute è ormai pronto.
Oggi potrebbe esserci il primo show down. Poi domani una ripulitura dell'intero testo in attesa del via libera dei governatori.
Sempreché nel frattempo arrivi il timbro della Ragioneria, che lavora con la massima attenzione sulle ricadute finanziarie di un accordo che in tre anni, dal riparto di quest'anno a quello del 2016, vale 327,5 mld di fondi pubblici.
Le novità non mancano, anche se finora sono state tenute nel massimo riserbo da tutti.
Per ticket e Lea sarà confermata la revisione (ticket per reddito legata al nucleo familiare con meno sconti per le cronicità, risparmi dai Lea per 900 mln in tre anni), ma ci sarà da attendere la seconda parte dell'anno per le modalità e il prossimo per la prima applicazione.
Per gli ospedali arrivano standard e contenimento dei posti letto che ridurranno in qualche modo gli ospedaletti - con meno tagli del previsto per i privati accreditati - ma lasciando spazio alle scelte locali.
Sui farmaci si punta alla revisione del «Prontuario», fin qui non applicata, che con altre misure dovrebbe valere intorno ai 600 mln.
Anche le Asl andranno incontro, laddove non è già avvenuto, a un dimagrimento, con tanto di interventi regionali sulla gestione e la contemporanea revisione dei sistemi organizzativi. Risparmiare, per reinvestire, è la speranza.