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«La ricetta elettronica strutturale non può che essere un vantaggio anche per i medici di medicina generale. Certo i pazienti, gli anziani, e in particolare i malati cronici, non dovranno recarsi periodicamente dal medico per avere la ricetta, ma anche noi professionisti, di conseguenza, veniamo sgravati da una delle troppe pratiche burocratiche che oberano il nostro lavoro quotidiano. E, in un momento critico come l’attuale, in cui la carenza di medici di medici generale, in particolare in Bergamasca, è preoccupante, la ricetta elettronica è un aiuto anche per i professionisti in servizio». Lo ha detto Mirko Tassinari, medico di famiglia a Bergamo e segretario provinciale Fimmg, secondo quanto riporta il quotidiano “L’Eco di Bergamo”.
«Certo, andranno valutate diverse cose: si rischia così di “perdere di vista” molti malati cronici, quando invece un incontro periodico è importante per verificare lo stato di salute del paziente. E anche la sua aderenza alla terapia: se il farmaco invece può essere automaticamente erogato a un malato cronico con la stessa ricetta si rischia di non avere un controllo medico, per esempio, sull’efficacia di dosaggio e di terapia, né sull’evoluzione della patologia», ha messo in guardia Tassinari, che ha concluso: «Vedremo i decreti attuativi: sarebbe importante che la validità annuale fosse a discrezione del medico prescrittore, concedendogli di fissare una validità più limitata».