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Scotti: picco di sedi carenti tra il 2024 e il 2025
La carenza di medici di famiglia sta peggiorando in modo preoccupante, con circa 2.900 professionisti in meno rispetto al numero ideale per garantire un servizio efficiente. La situazione è destinata ad aggravarsi ulteriormente a causa dei pensionamenti imminenti, che potrebbero far uscire dalla professione tra i 12mila e i 15mila medici nei prossimi tre anni, con un picco atteso tra il 2024 e il 2025. Considerando che ogni anno vengono formati circa duemila nuovi medici di medicina generale, ma soltanto circa 1.500 si stabilizzano effettivamente nel settore, si crea un divario significativo che minaccia il corretto accesso all''assistenza sanitaria per un terzo della popolazione italiana. Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg, ha già da tempo sottolineato la necessità di adottare provvedimenti urgenti per affrontare questa crisi imminente chiedendo di implementare misure per rendere la professione medica più attraente e incentivare la formazione di nuovi medici in modo adeguato a colmare le lacune esistenti nel sistema sanitario. Scotti ha sempre ribadito l''importanza di una collaborazione a tutti i livelli per affrontare questa sfida in modo efficace e tempestivo. L''incertezza riguardo all''ingresso dei nuovi medici di famiglia nel settore è ulteriormente complicata dall''assenza di dati precisi, dovuta anche alla proroga del processo di assegnazione delle borse di studio. Tuttavia, si stima che, considerando gli abbandoni e altri fattori, il numero effettivo di nuovi professionisti potrebbe oscillare annualmente tra 1.200 e 1.500, determinando un gap significativo che mette a rischio l''assistenza medica di ampi strati della popolazione italiana. In definitiva, la sfida di fronte alla carenza di medici di famiglia richiede azioni decise e coordinate da parte delle istituzioni sanitarie e dei professionisti del settore. È cruciale agire rapidamente per garantire un accesso equo e di qualità ai servizi medici per tutti i cittadini, proteggendo così la salute e il benessere della popolazione. «Ora stiamo arrivando al picco di uscite per la gobba pensionistica. Tra i 12 e i 15 mila colleghi potrebbero lasciare la professione nei prossimi 3 anni, con una punta massima tra il 2024 e il 2025» aveva detto Scotti in un''intervista di qualche mese fa.
Fonte Il Roma