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La buona notizia è che nel 2021 rispetto al 2020 aumentano ancora gli organici del Ssn, anche se solo dello 0,92% (+6.097 unità in totale, di cui 6.574 donne, mentre gli uomini registrano il segno meno con -477). In tutto, sempre nel 2021, siamo a quota 670.566 unità, di cui 460.858 donne, pari al 68,7% del totale. Detto questo, però, gli altri risultati che mostra il Conto annuale 2021 della Ragioneria generale dello Stato, appena pubblicato, non sono incoraggianti.
Aumentano i precari: il tempo determinato fa registrare un +39% nel 2021 rispetto al 2020 (ma si riduce il lavoro interinale anche se solo del 3% circa in media). Per i lavori socialmente utili e la formazione lavoro nel Ssn si tratta solo di poche decine di unità che non influiscono sul dato generale e, comunque, sono in calo nel 2021 rispetto al 2020.
Le retribuzioni frenano e per alcune categorie, finito l’effetto degli arretrati per il contratto 2016-2018 regrediscono sensibilmente: in assoluto il calo generale è del -0,82% (-351 euro lordi l’anno pro-capite), ma per alcune categorie, del personale dirigente e per i dirigenti delle professioni sanitarie, il calo è più marcato e va dal -1,52 per i profili del ruolo tecnico al -11,12 per quelli del ruolo professionale.
Nel ruolo sanitario il calo maggiore del -2,23% (775 euro annui lordi medi procapite) è degli infermieri, il minore del -1,53% (476 euro) dei profili della riabilitazione. I dirigenti delle professioni sanitarie, che rappresentano la punta più avanzata con contratto della dirigenza delle categorie del comparto, registrano il -6,09% (-4.378 euro annui lordi medi procapite).
Al contrario, anche se con valori più contenuti, aumentano le retribuzioni della dirigenza. In media del +1,12% (938 euro), con la crescita maggiore per i dirigenti sanitari non medici del +5,85% (4.262 euro) e quella minore degli odontoiatri con il +0,47% (342 euro). Le retribuzioni dei medici aumentano del +1,22% (1.042 euro) e quelle dei veterinari del + 1,25% (1.119 euro).
Sia per i progressivi “allentamenti” dei tetti e soprattutto per la spinta durante la pandemia, siamo tornati ad un totale di dipendenti del Ssn quasi in linea con il dato 2012 con variazioni complessivi tra i vari profili professionali quasi sempre limitati tranne che per la categoria macrocategoria “dirigenti non medici” (biologi, chimici, farmacisti fisici e psicologi e dirigenti delle professioni sanitarie) e nella macrocategoria “altro personale” (direttori generali e personale contrattista) che hanno fatto registrare percentuali di riduzioni degli organici elevate:
Questo il quadro di sintesi dal 2012 al 2021 per grandi categorie:
- nella macrocategoria “medici” (medici, odontoiatri e veterinari) – che dal 2020 confluiscono nella più ampia categoria dei “dirigenti sanitari” - si registra una diminuzione di 1.317 unità con una riduzione dell’1,15 per cento. Le unità passano. Da 114.640 nel 2012 a 113.323 unità nel 2021;
- nella macrocategoria “personale non dirigente” il personale è diminuito da 537.712 unità del 2012 a 537.450 unità nel 2021, con una riduzione dello 0,05 per cento (262 unità);
- nella macrocategoria “dirigenti non medici” (biologi, chimici, farmacisti fisici e psicologi e dirigenti delle professioni sanitarie) e nella macrocategoria
“altro personale” (direttori generali e personale contrattista) si registrano decrementi maggiori (rispettivamente del 28,61 per cento e del 66,48 per cento).
Fonte: QUOTIDIANO SANITÀ