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Un'alleanza pubblico-privato verso la la transizione tecnologica
Medicina generale: un'alleanza pubblico-privato verso la la transizione tecnologica. Scotti: dobbiamo imparare ad affidarci ai sistemi di eHealth, è necessario semplificare il nostro lavoro e l'accesso dei pazienti
Il tema è stato al centro della tavola rotonda “Territorio, prossimità e digitalizzazione. Quale futuro per le cure primarie e la medicina di famiglia?”, organizzata da MioDottore Connect che si è svolto oggi a Roma. Una preziosa occasione di confronto tra professionisti sanitari, pazienti e Istituzioni sul futuro delle cure primarie e della medicina generale.
Da un lato c’è la frustrazione dei medici e dei pediatri di famiglia ogni giorno sommersi da scartoffie e inutili lungaggini burocratiche, dall'altro lato ci sono i bisogni dei pazienti stanchi di attese interminabili negli ambulatori anche solo per una banale ricetta o una visita di controllo. Senza contare l’uso massiccio delle chat medico-paziente, che fanno ormai parte della routine, ma che non garantiscono la sicurezza dei dati. È evidente, dunque, che l’organizzazione delle cure primarie deve ancora recuperare il gap digitale e a pagarne le conseguenze sono sia i medici di famiglia che i pazienti. La buona notizia è che esistono già soluzioni tecnologiche in grado di “liberare” il medico di famiglia della burocrazia e di facilitare e semplificare l'accesso dei pazienti ai loro ambulatori, restituendo in questo modo dignità al rapporto medico-paziente.
“Fino a qualche anno fa i medici di medicina generale sono stati più che altro un punto di riferimento per il paziente cronico più anziano – spiega Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (Fimmg) –. Le sale d'attesa piene respingono il paziente lavoratore e quello più giovane. Ma oggi la richiesta di cure primarie da parte dei cittadini più giovani è aumentata e ora abbiamo l'opportunità straordinaria di riavvicinarci a questi pazienti. Per sfruttarla dobbiamo imparare ad affidarci ai sistemi di eHealth che consentono di semplificare il nostro lavoro e l’accesso dei pazienti”.
“La digitalizzazione è fondamentale per ridurre le distanze che esistono tra i vari livelli della nostra nazione, tra le zone interne e quelle metropolitane – ha spiegato nella sua introduzione il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato –. Sfruttare la straordinaria forza delle tecnologie serve a rendere veramente ‘pubblica’ la sanità su tutto il territorio nazionale. Svolgono un ruolo fondamentale i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i professionisti del sistema sanitario. Questi incontri tra esperti che guardano al futuro sono indispensabili per rendere ancora migliore il nostro sistema salute”.
La necessità, dunque, di far evolvere il sistema della medicina generale in ambito digitale appare dai numeri, molto chiari, presentati da MioDottore Connect, l’hub di MioDottore dedicato alla formazione, al dibattito e al confronto con gli attori della sanità pubblica e privata. “La nostra realtà è impegnata da tempo per snellire la burocrazia, ottimizzando i tempi e l'afflusso dei pazienti in sala d'attesa. Siamo convinti che la risposta a molte delle esigenze di medici e pazienti sia semplificare e pensare soluzioni user-friendly – dichiara Luca Puccioni, CEO di MioDottore –. Oggi vogliamo ribadire che siamo al fianco di tutti i medici di famiglia, gli specialisti delle cure primarie e i pazienti per ascoltarli ed essere partecipi del cambiamento. Vogliamo mettere le nostre competenze anche a disposizione del settore pubblico affinché si creino opportunità di collaborazione e si valutino i modelli che già funzionano sul territorio, rendendo la sanità più umana con il supporto della digitalizzazione.
Fonte: SANITÀ 24