news
Scotti: In tre anni 10mila in pensione, nel sistema ne entreranno poco più di 3mila
Sabato circa mille medici, in rappresentanza di tutte le province pugliesi, hanno sfilato a Bari in un corteo organizzato dalla Fimmg Puglia che ha preso il via da piazza Giulio Cesare e si è concluso con un’assemblea nell'hotel Excelsior. Al serpentone dei camici bianchi hanno partecipato le sigle sindacali di tutto il mondo della medicina: dai medici di famiglia agli ospedalieri, dalla continuità assistenziale agli ambulatoriali, oltre che di associazioni di pazienti e cittadini. I medici lamentano soprattutto la carenza di personale. In Puglia sono 200mila i cittadini senza medico di base. Ma non solo: ci sono le incombenze burocratiche che sottraggono tempo alla cura e la conseguente conflittualità con i pazienti che spesso sfocia in aggressioni verbali e fisiche. Nella giornata della protesta «gentile», il corteo si è poi riunito per discutere assieme dei punti di maggiore criticità. Per Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, è necessario investire in risorse umane: «Abbiamo da difendere la Sanità pubblica e il patrimonio di valori che rappresenta per il nostro paese. Per fare fronte al profondo disagio della professione, ma anche ai bisogni di salute dei cittadini servono nuovi investimenti. È quindi essenziale che il Governo e le Regioni vincolino una parte delle risorse del fondo sanitario nazionale a favore dei professionisti. Finora si sono investiti in sanità 30 miliardi in 4 anni, ma solo in infrastrutture e macchinari. Tutto questo non basta se non si affianca anche un potenziamento del personale medico». Il segretario Fimmg Puglia, Donato Monopoli, ha posto l’accento sull 'accessibilità del sistema sanitario nazionale: “Abbiamo chiesto risposte rispetto a proposte di modelli di semplificazione deburocratizzazione. Ad oggi permangono tutte le difficoltà e le evidenze di un sistema che, invece di facilitare, crea ostacoli e sfiducia nei medici». «Per far fronte ai profondi problemi della medicina del territorio che inevitabilmente si riflettono anche sugli ospedali – occorre riorganizzare la rete assistenziale ha aggiunto Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari – ma anche garantire ai medici di medicina generale quanto è indispensabile per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini: personale di studio per gestire il carico burocratico, personale sanitario e diagnostica di I livello per offrire una migliore assistenza ai pazienti anche a domicilio». Va in questa direzione, come è emerso nel corso dell'incontro, il modello di CPT pugliesi come quello di Massafra, in cui i medici di famiglia lavorano in microteam con personale amministrativo e infermieri, all ' interno di una strut tura integrata con la continuità assistenziale e con la medicina specialistica ambulatoriale. Un modello - secondo i camici bianchi - per le future Case di Comunità.
FONTE: GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO