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Scotti: Libera professione anche per noi come infermieri
Otto miliardi e mezzo stanziati per il triennio 2023-2025, 50 milioni per il piano oncologico nazionale, 120 milioni di euro per il contrasto all'antibiotico resistenza, ma anche pene più severe per chi aggredisce il personale sanitario. Sono alcune delle novità presentate dal ministro della Sanità Orazio Schillaci nel corso dell'evento ‘Professioni e Sanità, le proposte e le risposte di Fratelli d'Italia’ organizzato ieri da Fratelli d'Italia al Tempio di Adriano, a piazza di Pietra a Roma. Il ministro, oltre a presentare le principali misure su cui stanno lavorando, ha voluto tranquillizzare i cronisti presenti sul possibile spreco di fondi del Pnrr destinati alla salute. «Siamo perfettamente nei tempi, non vogliamo sprecare nulla» ha detto Schillaci. Tra le novità più importanti anche la lotta ai «medici gettonisti», la stretta all'esternalizzazione dei servizi, ma anche l'eliminazione del vincolo di esclusività fino al 2025 per quanto riguarda le professioni sanitarie. Stanziato 1,1 miliardi di euro per mitigare l'impatto del payback su Regioni e imprese. Previsti anche più agenti di polizia in 200 ospedali per contrastare le aggressioni al personale sanitario.
All'evento sono intervenuti, oltre al ministro, Marta Schifone, responsabile dipartimento professioni di FdI, Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, il capogruppo alla Camera di FdI Tommaso Foti, il capogruppo al Senato di FdI Lucio Malan e il responsabile dell'organizzazione FdI Giovanni Donzelli, il senatore FdI Franco Zaffini che è presidente della commissione Lavoro e Affari sociali di Palazzo Madama. Tante anche le associazioni. Marco Cossolo di Federfarma, Antonio Magi dell'Ordine dei medici di Roma, Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale e Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale ordini delle professioni infermieristiche. Un'occasione per fare il punto sui primi 5 mesi di lavoro del governo sui temi sanitari.
All’evento ha partecipato anche Silvestro Scotti, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg): "Nell'ultimo decreto si e' reso possibile che un infermiere possa fare la libera professione tutte le ore che vuole, dopo essere inquadrato a tempo pieno come dipendente, e io come medico di famiglia invece sono dichiarato il piu' incompatibile di tutti, quando potrei essere utile in altre dinamiche assistenziali". "In questo momento - prosegue - servono soluzioni immediate, proponiamo la rimozione di alcune incompatibilita', ad esempio nel caso del doppio incarico per la guardia medica, cosi' da permettere a questi medici di avere piu' scelta. Significherebbe avere piu' medici a disposizione per i pazienti". Ci ha stupito molto leggere il rapporto di Agenas - conclude - in cui non si dice nulla sul pensionamento e sull'andamento a scomparsa della medicina convenzionata. Non ci pare sia un rapporto completo in questo senso".
FONTE: Il Tempo, Agi