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"L’anamnesi è la parte più importante del rapporto tra medico e paziente. Dobbiamo aiutare i medici di medicina generale ad avere un minor carico burocratico in modo che si possano dedicare a visitare i pazienti senza essere presi da mille altre incombenze che non competono ai medici e agli operatori sanitari". Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto questa mattina alla trasmissione ‘Elisir’, in onda su Rai Tre.
In merito alla depenalizzazione della responsabilità medica, salvo i casi in cui l'errore sia doloso, Schillaci ha ribadito che si tratta di “un passo significativo. Stiamo lavorando con il ministro Nordio su un provvedimento utile a diminuire la cosiddetta medicina difensiva. Vengono prescritti tantissimi esami inutili, che pesano sulla spesa sanitaria nazionale fino a 10 miliardi l'anno. Rendere il medico più sicuro nella sua posizione - senza togliere nulla ai pazienti, perché se c'è un errore per dolo e colpa grave il medico ne risponderà - potrebbe ridurre le liste di attesa".
Poi ha aggiunto che "bisogna combattere il triste fenomeno dei gettonisti, che ho scoperto poco tempo dopo essere diventato ministro e sul quale abbiamo preso 15 giorni fa un provvedimento di legge per contrastarlo. Per far tornare anche il gettonista a lavorare nel Pubblico va reso più attrattivo il Ssn. Ma sarà incrementato pure il numero dei posti nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Infine, guardiamo con attenzione ad altre nazioni perché le figure che mancano oggi e mancheranno nei prossimi anni in Italia sono gli infermieri". Nel decreto Energia del 28 marzo "oltre ai medici a gettone, abbiamo dato risposte sui Pronto soccorso (Ps) e sull'emergenza-urgenza. Abbiamo aumentato l'indennità per chi lavora nei Ps e in emergenza-urgenza per l'orario aggiuntivo, abbiamo anticipato un'indennità speciale al primo giugno 2023 e abbiamo dato la possibilità agli specializzandi di andare ad operare nei reparti di emergenza-urgenza". Inoltre, è stata data "la possibilità agli infermieri e agli operatori sanitari di effettuare la libera professione per far sì che possano svolgere la loro attività anche in altre strutture (Rsa o istituende case della comunità)".
Quanto agli ospedali di comunità, il ministro ha ricordato che "devono essere realizzati entro il 2026 e possono rappresentare presidi importanti a media intensità. Oggi gran parte dei pazienti che si recano nei Ps possono farne a meno, dobbiamo puntare allora su forme alternative di assistenza per dare al paziente la possibilità di trovare una risposta alla sua richiesta di salute non solo nei Pronto soccorso ma anche nelle nuove case comunità e negli ospedali di comunità. Va rafforzata, inoltre, la rete dei medici di medicina generale e delle farmacie dei servizi".