news
.
Il segretario regionale della Fimmg Puglia, Donato Monopoli, in una nota indirizzata alla Regione Puglia e alle Aziende sanitarie locali segnala «l’inefficienza dei sistemi informativi regionali e aziendali che, nonostante siano passati anni e anni di richieste, non consentono ancora l’allineamento dell’anagrafe degli assistiti in tempo reale, in particolare dei pazienti che si trasferiscono in altre regioni ovvero dei deceduti. Certamente questa acclarata incapacità di tenere elenchi aggiornati non è imputabile ai medici di medicina generale (d’ora in poi MMG), già etichettati come “furbetti”, bensì ad una ennesima disfunzione della parte pubblica che si ripercuote poi sui singoli MMG. Ed invece di cercare una soluzione al problema tecnico, oggi si tenta di rimediare solo con un recupero forzoso e forzato delle somme “erroneamente” erogate in favore dei MMG. È noto ed evidente che i MMG non possono operare autonomamente sull’anagrafe sanitaria e che anche le segnalazioni dei più solerti, di per sé, non producono alcun effetto perché sono le parti pubbliche che devono operare».
«Non vi è stata, da parte delle Aziende sanitarie locali, alcuna preventiva comunicazione ai singoli MMG delle modalità del recupero- puntualizza Monopoli- ancor meno alcun calcolo è stato mai fornito ai singoli affinché gli stessi potessero comprendere l’effettivo esborso da subire. Né è stata data la possibilità di concordare un recupero meno aggressivo che non comportasse disagi personali e professionali per i medici. E questo la dice lunga sulla imparzialità dell’operato delle Aziende. Nessun medico – lavoratore conosce infatti se il recupero è terminato o continuerà e per quante altre mensilità. E’ stato totalmente violato il diritto di ogni MMG di sapere in anticipo, come tutti i lavoratori, né quanto si deve restituire, né come, e visto che i MMG, non hanno alcuna responsabilità anzi sono le vittime dell’inefficienza di altri, soprattutto è stato violato il diritto di poter concordare la restituzione, in modo da tenere conto dei costi mensili dell’attività convenzionata (studi, personale, utenze, etc. totalmente in carico ai medici e da cui oggi dipende l’efficienza dell’assistenza territoriale in Puglia), e di non avere ripercussioni sulla propria legittima vita privata».
Peraltro, ad aggravare l’accaduto, si deve considerare che in alcune Aziende sanitarie locali ad oggi non sono stati messi regolarmente in pagamento tutte le prestazioni aggiuntive, per cui i MMG sono creditori di ingenti somme loro dovute sin dai primi mesi 2023, il che avrebbe certamente potuto portare a prevedere una compensazione tra il dovuto e l’avere con minor disagio per tutti. La ASL è quindi anche parte debitrice ma si guarda bene dall’onorare i suoi debiti, rinunciando così ai principi basilari di buona amministrazione che sembrano essere sconosciuti. Ancora una volta siamo costretti a registrare solo una ennesima campagna di discredito di un’intera categoria professionale che giornalmente si adopera per assistere i cittadini di questa regione con sacrificio e senso di responsabilità mentre dovrebbe essere compito del SSN mettere i propri operatori in grado di operare con la massima serenità ed efficacia. Viene da chiedersi in quale maniera le Aziende sanitarie locali e la Regione pensano di svolgere il proprio ruolo o addirittura se ne hanno contezza».
Monopoli, quindi, «diffida formalmente dal continuare con questa azione “punitiva” nei confronti dei MMG, chiedendo sin d’ora di procedere maggior trasparenza mettendo a conoscenza i singoli MMG della personale posizione debitoria e/o creditoria in corso, proponendo altresì la possibilità di utilizzare la sopra specificata compensazione. In difetto di tanto, ci si vedrà costretti ad assumere ben più antipatiche iniziative nelle opportune sedi in danno dei responsabili. Si chiede comunque una convocazione urgente del CPA».