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«Eravamo carenti di 964 professionisti nel 2021, 1.166 nel 2022 e oggi ci si avvicina ai 1.300 medici di base mancanti, complici i pensionamenti e i giovani che alla scelta della specializzazione, prendono altre strade. Visto anche che la nostra è anche la categoria medica meno remunerata». Lo ha detto la segretaria lombarda della FIMMG Paola Pedrini, intervistata dal quotidiano ‘Avvenire’ commentando l'ultimo bando per reclutare 424 nuovi medici di famiglia nel capoluogo lombardo, nell'hinterland e a Lodi per il quale sono arrivate solo 48 candidature.
I nuovi ingressi non bastano a coprire il numero di chi esce: «La stima è che per ogni 3 medici di medicina generale che vanno in pensione, ne entra solo uno- ha aggiunto Pedrini - Ad essere rimpiazzata dai nuovi bandi, l'ultimo ne è l'emblema, è solo una posizione ogni 10 messe a concorso. Questo perché il nostro lavoro è stato ridotto a mera burocrazia, con la parte clinica sempre più mortificata». Pedrini per questo ha chiesto «urgentemente» una convocazione «non solo di cortesia, ma un incontro che sia l'inizio di un'interlocuzione allo scopo di delineare strategie concrete, supportate dalla nostra competenza ed esperienza, tenendo anche conto del ruolo di rilievo che Regione Lombardia svolge nell'ambito della programmazione nazionale». La situazione per la medicina territoriale è ormai insostenibile in Lombardia, «ancora di più a Milano perché i medici di famiglia – ha spiegato Pedrini - si trovano a essere l'unico reale riferimento per i cittadini per le più varie pratiche, a volte lontane da qualsiasi attività clinica come quelle amministrative. Siamo chiamati in causa allo scopo di surrogare le difficoltà oggettive a contattare le Ats, le Asst, ma anche l'Inail e l'Inps».