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«Stiamo vivendo un vero e proprio allarme assistenziale a causa delle continue richieste, improprie, di certificati. Ormai con frequenza settimanale, colleghi della medicina generale chiedono aiuto e ci inviano messaggi che riferiscono di aggressioni verbali e fisiche da parte di pazienti che pensano di fare un uso privato del Servizio sanitario nazionale». A denunciarlo è Luigi Sparano, segretario provinciale della Fimmg di Napoli, in un’intervista al “Corriere del Mezzogiorno”. Il meccanismo, ha raccontato Sparano, prevede che per prestazioni già eseguite in regime privato convenzionato il paziente pretenda a posteriori la ricetta medica. «All'ovvio rifiuto dei colleghi – ha detto Sparano - scattano le minacce e, purtroppo, anche le aggressioni».
«Al di là del fatto che ogni prescrizione non può essere legata ad una pretesa dell'assistito, ma deve essere legata ad una scelta del medico, che avviene per scienza e coscienza, esistono inoltre dei limiti di rimborsabilità oltre i quali non si può andare», ha precisato il segretario della Fimmg di Napoli.