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«Situazione drammatica, nei prossimi tre anni previsti 10mila medici in pensione»
"La situazione è drammatica, nei prossimi tre anni abbiamo una previsione di circa 10mila medici che andranno in pensione. Questo rispetto all''uscita ordinaria, e ovviamente non possiamo contabilizzare i processi relativi a chi sceglie di andare in pensione prima delle date ordinarie. Se a questo si sommasse anche solo un altro 20%, significherebbe perdere un terzo dei medici attuali senza avere altrettanto ricambio perché le attuali borse a stento coprono il 50% del fabbisogno legato a queste uscite ordinarie, figuriamoci a quelle straordinarie". Lo ha detto il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, a margine del convegno ''Valore Salute'' organizzato dalla Fnomceo a Roma.
"Il carico di burocrazia, la pressione dei pazienti che diventano più esigenti, il paradosso che aumenta il carico di pazienti per singolo medico il quale quindi diventa inefficiente e insufficiente alla richiesta dei bisogni del paziente. E quindi così aumenta anche l''aggressività rispetto alla categoria che normalmente mantiene ancora un valore fiduciario che la difende. Ma per quanto ancora? Per quanto ancora questo riuscirà a essere un valore per un giovane medico che si inserisce e che in poco tempo ha un numero di pazienti tale che fa difficoltà a costruire in tempi brevi un rapporto di fiducia", ha aggiunto Scotti.
Secondo il segretario della Fimmg, infine, questa situazione "sta aumentando la fuga anche di giovani medici che dopo che hanno iniziato il percorso rivalutano la scelta, scegliendo di fare una specialità o muovendosi su altri ambiti". E questo "anche grazie a un mercato del lavoro caratterizzato dalla precarizzazione e dalla 'gettonistica', che li mette nella condizione tipicamente giovanile in cui l''uovo oggi non vale la gallina di domani".