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Il Fentanyl, nell'uso medico, «viene raramente prescritto. È l'estrema ratio, si usa in pazienti con dolori non controllati da altri farmaci. Ci sono molti altri medicinali più gestibili. Personalmente, negli ultimi 20 anni l'ho prescritto una sola volta, per una giovane paziente oncologica resistente ad altri medicinali». A dirlo all'Adnkronos Salute Silvestro Scotti, nella giornata in cui il Governo ha presentato un Piano per prevenire la diffusione di questo oppioide che negli Usa crea da alcuni anni un grave allarme per l'utilizzo come droga. «Sono convinto però che in Italia - continua Scotti - già ci sia su queste sostanze un controllo molto più elevato rispetto agli Usa per quanto riguarda la possibilità di eludere i canali ufficiali. Per cultura i medici italiani hanno sempre prescritto pochi oppioidi, che in passato erano molto complicati da dispensare. E anche oggi, nonostante la legge sulla terapia del dolore, non si prescrivono molto. Ma anche i pazienti che ne avrebbero bisogno non sempre accettano l'oppiode, è una questione di cultura». L'utilizzo improprio, però, è sempre possibile e i medici di famiglia possono «avere un ruolo di sentinella grazie alla conoscenza dei nuclei familiari, il Fentanyl ha formulazioni di facile uso, come lo spray nasale, e non è particolarmente costoso. Possiamo facilmente capire se il consumo di questo farmaco per il dolore, da parte di un paziente con dolore oncologico per esempio, può essere più elevato tanto da far sospettare l'utilizzo, come sostanza stupefacente, da parte di altri componenti della famiglia. La medicina generale può essere un'ottima sentinella».
Fonte Adnkronos