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La preoccupazione degli scienziati per il SSN è condivisa dai cittadini
Rispetto alla tenuta del Servizio sanitario nazionale «gli scienziati», con l'appello lanciato per il finanziamento della sanità pubblica, «esprimono la stessa preoccupazione della popolazione generale. Il nostro è uno dei pochi sistemi al mondo che riesce a mettere tutte le persone sullo stesso piano davanti alla salute e va salvaguardato. Quindi bene hanno fatto gli scienziati a sottolineare questo aspetto, ma credo che questo tipo di attenzione sia comune a larghi strati della popolazione italiana». Così all'Adnkronos Salute il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, commentando la lettera appello di 14 scienziati, tra i quali il premio Nobel Giorgio Parisi, per maggiori finanziamenti al Ssn in crisi. L'appello, per Anelli, «può rappresentare un forte stimolo perché il Governo ponga tra le priorità dell'agenda proprio la sanità». E anche per ricordare l'importanza del personale sanitario quale «grande patrimonio» del sistema. «Investire sui professionisti è fondamentale. Sono stati messi in campo 15 miliardi con il Pnrr sulle strutture, nuove Tac, risonanze. Strumenti che però, senza i professionisti, non potranno funzionare. Anche per le liste d'attesa, se non si aumentano i professionisti, se non si valorizzano, non si risolverà il problema», aggiunge Anelli sottolineando gli interventi necessari da attuare subito. «Il primo - elenca - è quello di eliminare il tetto, in vigore dal 2004, per consentire l'assunzione all'interno del servizio sanitario nazionale di professionisti. Secondo, adeguare alla media europea gli stipendi. Terzo, mettere nelle condizioni i medici del territorio di avere più personale, questi professionisti oggi lavorano da soli ed è una realtà che fa riferimento a un modello fermo al secolo scorso. Quarto, ridurre i carichi di lavoro. A mio avviso, se in maniera pragmatica queste indicazioni verranno seguite, metteremo sul giusto binario il servizio sanitario nazionale che oggi rischia in assenza di professionisti di andare in profonda crisi».
Fonte Adnkronos