news
Così proseguirà la fuga di professionisti dal territorio
"Per quanto ora vediamo in manovra non c''è niente per medici di famiglia, pediatri libera scelta e specialisti del territorio: le risorse previste per la sanità sono destinate essenzialmente a ospedali e pronto soccorso. Ma lì rischia di peggiorare la situazione se non si investe sul territorio". Lo spiega all''ANSA il segretario della Federazione italiana di medici di medicina generale Silvestro Scotti, commentando la manovra approvata ieri sera in Consiglio dei ministri. Il territorio è sempre meno presidiato da medici e la situazione è destinata a peggiorare, numeri alla mano. "In alcune aree il concorso fatto la settimana scorsa per assegnare le borse di specializzazione in medicina generale ha visto meno partecipanti dei posti disponibili. In alcune zone ci sono il 40-50% in meno di borse assegnate rispetto a quante ne sono finanziate. Questo significa - prosegue Scotti - che tra 3-4 anni quando andranno in pensione 7-8000 medici, non riusciremo a inserire più di 1000-1200 nuovi professionisti l''anno a fronte di 2000 necessari. Se già siamo passati negli ultimi anni da 43mila medici agli attuali 37mila, nei prossimi anni diminuiranno ancora di più. Quindi ogni medico avrà molti pazienti dei 1500 oggi previsti come massimale. Così facendo il pronto soccorso va in crisi". Tra le possibili proposte avanzate dalla Fimmg, la decontribuzione per l''assunzione del personale, che potrebbe aiutare il medico di famiglia a gestire il carico di lavoro negli studi per la gestione di appuntamenti e vaccinazioni. E, soprattutto, conclude il sindacalista, "aumentare l''importo della borsa per la specializzazione in medicina generale, che ora è di 800 euro mensili, a fronte di un 1600-1800 di uno specializzando universitario in altre aree mediche di cui c''è già molta offerta".
Fonte Ansa