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Non c'è responsabilità dei medici, al massimo è cittadino che li truffa
«Non si può confrontare il venerdì di questa settimana con il venerdì scorso , quando ancora eravamo in estate. C'è stata una settimana di pioggia e freddo, un abbassamento delle temperature di dieci gradi e i primi casi di influenza. Considerare le due giornate sullo stesso livello non è scientifico» e «sono troppe le variabili per dire che si è trattato di un aggiramento del Green pass». Silvestro Scotti spiega così a Radio Capital il boom dei certificati di malattia (+22,6%) nella giornata di ieri, primo giorno di applicazione del Green Pass nei luoghi di lavoro. «Sono stati sottovalutati gli effetti del meteo e di epidemiologia», sostiene Scotti, aggiungendo che «alcuni di questi lavoratori in malattia potrebbero essersi vaccinati in questi giorni e aver sviluppato dei leggeri effetti collaterali come la febbre». La responsabilità dell'aumento del 22,6% dei certificati di malattia rispetto al venerdì precedente «non può essere responsabilità dei medici - nota Scotti -. Sfido qualunque medico a fare una diagnosi di certezza a 24 ore dalla comparsa dei sintomi: è il cittadino che truffa il medico, non è il medico che è complice di una truffa».
Fonte Ansa