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«Quanto investito per il nostro servizio sanitario riguarda anche la parte convenzionata»
«Quanto investito per il nostro servizio sanitario» nella manovra in discussione in Parlamento «riguarda anche la parte convenzionata, cosa che nella prima stesura non sembrava. Questo grazie all''interessamento del ministro della Salute Orazio Schillaci. All''articolo 10 comma 4 è scritto che tutti gli aumenti di dipendenti e comparto riguardano anche il personale convenzionato con il Ssn. Resta un po'' assurdo che ad ogni finanziaria dobbiamo inseguire gli articolati». È il commento del segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, intervistato dal sito web Doctor33.it.
Scotti ricorda che i tagli alle pensioni calcolate con il metodo retributivo per gli anni ante-96 riguardano i contribuenti Inps, non quelli dell''Enpam, che riguarda le pensioni dei medici di famiglia e degli altri camici convenzionati e liberi professionisti, ma è ente con caratteristica privatistica. «Siamo comunque solidali con i colleghi che vedono alterato un diritto acquisito dato giustamente da loro per scontato e in base al quale avevano programmato il tenore di vita tenendo conto dell''età più fragile. Un paese che modifica diritti acquisiti non mi sembra un paese civile», ha detto Scotti.
Quanto alla trattativa per la convenzione 2019-21, il segretario della Fimmg auspica di chiuderla «al più presto. Nella trattativa precedente sono state poste le basi per la crescita della medicina del territorio. Si tratta ora di adattare gli strumenti contrattuali alle esigenze partite con i finanziamenti pregressi, ad esempio quello sulla diagnostica negli studi dei medici di medicina generale, e di quantificare i finanziamenti per la partecipazione dei mmg nelle case di comunità. Finanziamenti, questi ultimi, che sono confermati e andranno incontro ad incrementi annuali, ma tali incrementi ad oggi sono riferiti genericamente a personale dipendente e convenzionato. Penso sia ora di far capire quale parte spetta ai convenzionati. Tenendo anche conto del fatto che le case di comunità sono "soggetti integrativi", si tratta cioè per noi di integrare delle attività nella nostra ordinaria e non certo di svolgere attività straordinaria (magari per di più gratis, in situazione di carenza e sovraccarico.)».