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"In ambulatori picco di bronchiti e tracheiti: mettete le mascherine"
"Stiamo registrando un picco di bronchiti e tracheiti negli ambulatori dei medici di base. Abbiamo avuto un ottobre caldo e il cambio brusco di temperatura sta facendo sentire i suoi effetti. Si tratta di forme para-influenzali, influenzali, forme respiratorie virali minori e forme batteriche. C'è in giro anche lo streptococco che porta tonsilliti, otiti e sinusiti. Bisogna essere prudenti e adottare anche le precauzioni, come indossare le mascherine e lavarsi spesso le mani". Lo ha detto il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, intervistato dal sito Fanpage.it.
"Abbiamo avuto una impennata di casi negli ambulatori negli ultimi giorni, rispetto alla scorsa settimana. Le caratteristiche meteorologiche di questo periodo stanno amplificando la diffusione e il contagio delle malattie tipiche respiratorie stagionali. Il tutto è favorito dai forti cambiamenti di temperatura tra una giornata e l'altra e anche all'interno della stessa giornata. In scuole e uffici si tende a chiudere le finestre per ripararsi dal freddo e questo riduce il ricambio d'aria, favorendo i contagi".
Se c''è un''anomalia "riguarda solo l'impennata improvvisa. Se analizziamo i dati rispetto a quelli del periodo degli anni precedenti siamo nella norma". Quanto ai consigli utili, Scotti ha ricordato di "utilizzare di nuovo le mascherine protettive, lavare e disinfettare spesso le mani può ridurre il rischio di contagio. Piccole attenzioni, senza arrivare ai livelli del Covid. Noi raccomandiamo ai medici di utilizzare le mascherine negli ambulatori a protezione dei soggetti fragili. Non bisogna sottovalutare l'influenza, che, purtroppo, a causa di complicanze registra migliaia di decessi all'anno tra i soggetti con patologie croniche. Il consiglio è arieggiare gli ambienti, riprendere la disinfezione delle mani dei pazienti quando entrano e tenere la mascherina nelle sale di attesa che sono affollate e possono diventare zone di contagio. Mettere in pratica, cioè, quelle precauzioni adottate durante il Covid, che proteggono anche dall'influenza". E ancora: "Aumentare nella dieta la presenza di frutta e verdura, in particolare la vitamina C che ha funzione protettiva. Evitare l'esposizione diretta all'aria fredda, in particolare per i pazienti con bronchite cronica e soggetti asmatici. Indossare una sciarpa per coprire la gola e respirare aria più calda può evitare l'irritazione alle mucose che aumenta la possibilità di una infezione e di una complicanza con malattia respiratoria".
Il segretario della Fimmg ha poi ribadito che "non bisogna intervenire subito con l'antibiotico, perché nel 90% dei casi si tratta di fenomeni virali. Vanno verificati i decorsi, utilizzando dei sintomatici che sono antipiretici, paracetamolo, antinfiammatori, e sulla base di queste caratteristiche parlare sempre col medico prima di iniziare terapie che abbiano maggiore impegno. Questo vale soprattutto per i soggetti che sono in poli-terapia, cioè che già assumono altri farmaci. Perché il rischio è creare una riduzione dell'effetto del farmaco o una amplificazione degli effetti collaterali".
Quando è necessario andare in ospedale? "Sempre dopo che ci sia stato un controllo da parte di un soggetto per le cure primarie- ha risposto Schi Se parliamo di fenomeni respiratori di questo tipo, può essere utile anche l'auto-monitoraggio. Dopo il Covid19, oggi quasi tutti hanno a casa, accanto al termometro, un saturimetro. Si tratta dello strumento che misura la saturazione dell'ossigeno, un elemento utile per auto-monitorare una patologia respiratoria. La dispnea, ossia la difficoltà a respirare, è collegata ad una saturazione dell'ossigeno al di sotto di 92-91. Ma anche in questo caso la misurazione va fatta con accortezza. Bisogna stare attenti, per esempio, a non indossare il saturimetro se si ha lo smalto sulle unghie, che può falsare i risultati. Più in generale, non bisogna sovraccaricare gli ospedali, dove arrivano i casi più gravi. C'è ancora in giro il Covid".
Secondo Scotti, infine, "si tratta di una prima fase" della stagione influenzale. Quest'anno "è iniziata tardi e potrebbe avere una coda fino a febbraio-marzo. Noi consigliamo ai cittadini di vaccinarsi, in particolare per le categorie più esposte: fragili, anziani, malati cronici. I vaccini sono disponibili presso i medici di famiglia. Ci si può vaccinare fino al 31 dicembre".