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Dai dati di consumo alla valutazione clinica in "real life"
Garantire la massima qualità delle cure senza rinunciare al rispetto di vincoli di sostenibilità. Questi i temi affrontati in occasione del Workshop “La medicina generale e il farmao: nuovo ruolo e nuove responsabilità. Confronto con l’Aifa e gli altri attori del Sistema” che si è svolto oggi al 70° Congresso nazionale Fimmg-Metis.
Generalmente, l’appropriatezza è valutata mediante l’analisi della variabilità prescrittiva e/o dell’aderenza delle modalità prescrittive a standard predefiniti.
“La variabilità prescrittiva si basa su indicatori di consumo, espressa in termini di volumi (DDD per 1.000 abitanti die) oppure di spesa (spesa pro-capite) – spiega Walter Marrocco, responsabile scientifico di Fimmg e moderatore dell’incontro - Si deve però evidenziare che, anche se la variabilità prescrittiva (in eccesso o in difetto rispetto alla media di riferimento) può indicare potenziali problemi di appropriatezza, non è di per sé sinonimo di appropriatezza prescrittiva una maggiore omogeneità rispetto alla media.
Altra strategia è quella di fare riferimento alla misurazione della modalità d’uso dei farmaci , piuttosto che ai dati di consumo. E’ una rivoluzione nella valutazione dell’uso dei farmaci che la MG deve saper cogliere per sostenere la rivendicazione di una valutazione di tipo clinico e non solo ragionieristico”.