news
Iniziativa di Silvestro Scotti
I medici napoletani aderiscono a Slow medicine. L'iniziativa è di Silvestro Scotti, neo presidente dell'Ordine dei medici di Napoli e provincia che insieme a tutto il Consiglio dell'Ordine nella prima riunione operativa del nuovo anno dell'ente della Torretta, ha deciso di aderire al progetto. Si tratta della versione italiana di quello pilota lanciato in Gran Bretagna da Kate Granger una giovane dottoressa che dopo essere passata 'dall'altra parte', ammalandosi di cancro, ha compreso l'importanza di uno sguardo che incrocia e incontra gli occhi dell'altro, di un rapporto umano che tracima in una stretta di mano che in una presentazione cordiale è capace di scavare nel vissuto del pazienti toccando corde che nessuna anamnesi è capace di fare. L'Ordine di Napoli è il primo in Italia ad aderire all'iniziativa.
“Si tratta di comprendere - avverte Scotti - la reale condizione di sofferenza del paziente, di accompagnare i suoi tempi e le sue esigenze, di farsi carico del vissuto del malato. La campagna virale avviata sul web con l'hashtag #salveilmionomeè (hellomynemeis) ha già contagiato centina di internauti in camice bianco, pronti a cambiare atteggiamento nel lavoro quotidiano e a tendere la mano per un saluto e una presentazione spesso data per scontata ma poi così lontana dalla prassi quotidiana delle corsie degli ospedali di mezzo mondo”. “Come Ordine dei medici e anche in qualità di portavoce del nuovo coordinamento, riunito in federazione, degli Ordini della Campania, sento di dover aderire immediatamente a questo semplice gesto che, a mio avviso, come la punta di un iceberg, potrà essere capace, tuttavia, di muovere un'enorme massa di percezioni e vissuti emotivi mortificati da anni difficili ma che covano sotto l'orlo dell'acqua chiedendo solo un segnale per disciogliersi l'uno nell'altro e farsi causa comune tra pazienti che chiedono di essere curati e medici di fare bene il proprio lavoro”, dice Scotti.
Fonte Adnkronos