news
Vitalizio a bimbo autistico che aveva fatto esavalente. Aifa: il farmaco è sicuro
Il ministero della Salute dovrà versare un assegno bimestrale, per tutta la vita, a un bimbo affetto da autismo, a cui nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente prodotto dalla multinazionale GlaxoSmithKline. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano, firmata dal giudice Nicola Di Leo, secondo cui sarebbe “acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia”. Prima di rivolgersi al giudice, la famiglia del bambino — che ha nove anni e a cui l’autismo è stato diagnosticato nel 2010 — aveva presentato nel 2011 una domanda di indennizzo al ministero, respinta. Di qui la decisione di intentare causa.
Nelle 18 pagine della relazione del medico legale, si fa riferimento a «un poderoso documento riservato della GlaxoSmithKline» sui «cosiddetti side effects del vaccino Infanrix Hexa Sk emersi nel corso della sperimentazione clinica pre-autorizzazione o successivamente, fra l’ottobre 2009 e lo stesso mese 2011». In particolare — come scrive il perito — ci sarebbero «cinque casi di autismo segnalati durante i trial, ma rimasti unlisted, ossia omessi dall’elenco degli effetti avversi sottoposto alle autorità sanitarie per l’autorizzazione al commercio».
Non risulta che l’Agenzia del farmaco (Aifa) abbia avviato accertamenti sul vaccino esavalente della GlaxoSmithKline: «Non sono in corso indagini particolari su questo medicinale, che è comunque soggetto come tutti i vaccini a un monitoraggio post marketing », spiega un portavoce. E aggiunge: «Non ci sono al momento evidenze di cambiamenti nel rapporto beneficio/rischio per tale prodotto, che si mantiene positivo».
I presunti legami fra vaccinazioni e autismo sono da anni al centro di un ampio dibattito internazionale. Nel 2012 una sentenza del Tribunale di Rimini legò il vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia) alla sindrome di Kenner (autismo). Allora il board scientifico del Calendario Vaccinale della Vita — che raggruppa le società dei medici di famiglia, dei pediatri e degli igienisti — insorse: «Così si rischia di perdere fiducia in uno strumento preventivo per la salute dei bimbi e di tutta la popolazione». E invitò il ministro della Salute a ricorrere in appello.
Nella sentenza di Rimini, il riferimento era a uno studio pubblicato nel 1998 sulla rivista Lancet, che legava l’autismo al vaccino antimorbillo. La ricerca fu ritirata dallo stesso giornale alcuni anni dopo, perché ritenuta inattendibile. Un’inchiesta simile a quella riminese, sempre sui presunti legami fra vaccino trivalente e autismo, è stata aperta quest’anno dalla procura di Trani.
Il diffuso allarmismo — ingiustificato secondo le autorità sanitarie — ha provocato nell’ultimo triennio un crollo del numero dei bambini vaccinati.
Fonte La Repubblica