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Medici di famiglia orientati alla non sostituibilità
Nel Febbraio scorso il Centro Studi della Fimmg in collaborazione con Doxapharma ha condotto un'indagine tra i MMG sulla normativa del decreto "liberalizzazioni" in riferimento alla sostituibilità dei farmaci prescritti. In realtà le successive modifiche del decreto hanno cambiato, per certi versi sostanzialmente, le precedenti disposizioni. Crediamo comunque che rimanga valido e decisamente attuale l'orientamento dei medici per come emerso dall'indagine.
I dati più evidenti appaiono quelli relativi alla percezione degli aspetti negativi della norma (per il 73% inutile e fastidiosa complicazione burocratica), sull'importante incidenza che essa avrà nell'indurre l'apposizione della "Non sostituibilità" (il 53% dichiara tale intenzione per la maggior parte delle prescrizioni), sulla affermazione che i pazienti chiedono quasi sempre parere al medico prima di accettare la sostituzione proposta del farmaco (il medico è contattato per questo, spesso/molto spesso nel 77% dei casi).
Doxapharma ha parallelamente condotto un'indagine su un campione rappresentativo della popolazione generale che dimostra innanzitutto una ampia conoscenza sulla presenza dei generici (90% del campione). Il 55% degli intervistati ritiene che i generici siano uguali ai farmaci di marca e il 37% pensa che siano utili per risparmiare; una valutazione complessiva da parte del campione sulla propensione all'utilizzo raggiunge uno score medio di 6,93 in una scala da 1 a 10. Un terzo del campione afferma comunque che ricontatterebbe il proprio medico in caso di proposta si sostituzione del farmaco per poi adeguarsi al suo consiglio; il 12% degli intervistati dice che cercherebbe di convincere il farmacista a consegnare il farmaco effettivamente prescritto. Per l'utenza e' chiaramente importante l'aspetto economico: la cifra massima che una persona sarebbe disposta a pagare per prendere un farmaco di marca al posto dell’equivalente generico sarebbe mediamente di 2,40 euro.
Emerge complessivamente un quadro di buona disponibilita' verso il farmaco generico; questo non può costituire motivo per prevaricare le scelte intellettuali del medico con il quale il paziente mantiene un forte rapporto di fidelizzazione e stima.