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Documento comune ministero-sindacati, medici 'attivi' rispetto ai pazienti
Nascono le nuove 'cure primarie' che puntano, in particolare, sull'assistenza integrata (ospedale-territorio), 'su misura', ovvero modulata su un'offerta di diversa intensità a secondo le esigenze del paziente, sul lavoro in squadra dei medici e su una maggiore appropriatezza delle cure. A ridisegnare l'assistenza territoriale il documento comune tra sindacati e ministero della Salute che oggi hanno chiuso il tavolo tecnico dedicato al riordino del settore e all'integrazione ospedale-territorio.
«Il documento comune, che ha chiuso i lavori, recepisce le proposte dei diversi sindacati e associazioni di categoria riuniti al tavolo e ne rappresenta una sintesi», spiega Silvestro Scotti, vice segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg ) che ha partecipato all'incontro di oggi e che si dichiara soddisfatto per i risultati raggiunti per la modifica dell'articolo 8 della legge 502 (che norma appunto l'assistenza territoriale). «Sono stati recepiti - spiega Scotti all'Adnkronos Salute - alcuni capisaldi che noi abbiamo sostenuto. Come il ruolo unico e l'accesso unico del medico all'area convenzionata della medicina generale e la modulazione del compenso con l'individuazione delle quote (e dei meccanismi di finanziamento) della prestazione professionale rispetto agli altri fattori di 'produzionè (personale di studio, attrezzature, spese)».
In generale il documento indica alcuni obiettivi da perseguire: presa in carico del paziente modulata su livelli di intensità assistenziale attraverso l'integrazione delle figure professionali; appropriatezza delle cure; riorganizzazione dell'assistenza territoriale, con l'incentivazione di forme evolute di aggregazione dei professionisti; promozione della sanità d'iniziativa, ovvero della proposta attiva delle cure. Queste tutte le indicazioni del documento:
- 1. Ruolo unico ed accesso unico per tutti i professionisti medici nell'ambito della propria area convenzionale (medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali) per far fronte alle esigenze di continuità assistenziale, di organizzazione e gestione, di prestazioni strumentali, di coordinamento informativo, di specifiche competenze cliniche richieste.
- 2. Integrazione mono-professionale e multi-professionale per favorire l'integrazione ed il coordinamento operativo tra i medici di medicina generale in tutte le loro funzioni, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali, anche attraverso la costituzione di aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e Unità complesse cure primarie (Uccp), nonchè valorizzare l'integrazione tra i medici convenzionati ed i medici dipendenti, attraverso l'istituzionalizzazione di tavoli aziendali e regionali, facilitando l'intero percorso di cura del paziente.
- 3. Ristrutturazione del compenso prevedendo una distinzione delle fonti e dei meccanismi di finanziamento destinati alla remunerazione dell'attività professionale (prevalentemente definite e quantificate a livello nazionale) da quelle necessarie ad acquisire i fattori di produzione (attrezzature, personale, spese di gestione, spese automezzo, ecc.).
- 4. Sviluppo dell'ICT (Information and Communication Tecnology) che rappresenta uno strumento irrinunciabile sia per l'aggregazione funzionale sia per l'integrazione delle cure territoriali e ospedaliere ai fini di servizio, gestionali e di governo clinico.
- 5. Riorganizzazione del sistema di emergenza ed urgenza per garantire una continuità tra ospedale e territorio, evidenziando la necessità del passaggio alla dipendenza dei medici di emergenza sanitaria o comunque l'esigenza di una univocità di ruolo giuridico e contrattuale dei medici operanti nei servizi di emergenza.
- 6. Definire i percorsi formativi in maniera funzionale ai ruoli operativi specifici nell'ambito dell'integrazione professionale senza determinare sovrapposizioni, concorrenzialità o utilizzo in funzioni improprie. Rimodulare il percorso formativo per facilitare l'inserimento nel mondo del lavoro dei giovani medici, completando lo stesso nelle strutture sanitarie ospedaliere e territoriali, comprese le forme organizzative evolute della medicina generale e della pediatria di famiglia, ad integrazione e perfezionamento del percorso universitario. Favorire lo sviluppo dei percorsi assistenziali ospedale-territorio per garantire la formazione continua dei medici anche attraverso processi formativi integrati che prevedono la partecipazione dei medici dipendenti e dei medici convenzionati